Quel gol del Mantova al Cavalluccio non goduto appieno. Nassi: “Accadde di tutto, incomprensione con Handanovic”

L’ex centravanti tra le altre anche di Brescia, Padova e Ancona è andato a segno nell’ultimo precedente in serie B tra Cesena e Mantova. Destini opposti per i bianconeri e i virgiliani.
03.05.2024 07:30 di  Adriano Antonucci   vedi letture
Quel gol del Mantova al Cavalluccio non goduto appieno. Nassi: “Accadde di tutto, incomprensione con Handanovic”
© foto di gettyimages (Dino Panato)

Nove reti in 33 presenze non bastarono al suo Mantova per mantenere la serie B, ma Maurizio Nassi al biancorosso virgiliano è rimasto indissolubilmente legato. Quell’amarezza ormai è lontana e dopo quattordici anni i lombardi hanno riconquistato la cadetteria proprio a braccetto con i ‘gemelli’ del Cesena al termine di una stagione fantastica. Le due squadre si affronteranno in Supercoppa per quella che sarà una festa nella festa.

Quattordici anni dopo, finalmente il Mantova è in serie B. Un sollievo anche per lei…
“Sì, possiamo dirlo, finalmente. Purtroppo, quella 2009-2010 fu un’annata catastrofica per il club e nessuno poteva immaginare che si sarebbe arrivati a retrocessione e fallimento. Pensate che io in estate avevo avuto la possibilità di andare a Pescara in una squadra che poi vinse la serie C, alla fine scelsi Mantova e non mi pento a tutt’oggi di quella scelta. Personalmente disputai una buna stagione stringendo un gran rapporto con i tifosi, ma il presidente Lori ci abbandonò da novembre pur non facendoci mancare nulla a livello pratico. Ci sono state anche altre vicende sgradevoli dalle quali sono uscito pulito (calcioscommesse, ndr), ma davvero fu una scelta della quale non mi pento e sono felice che oggi quel cerchio si sia chiuso e io ne possa parlare: è stato un dolore che ho portato dentro per tanto tempo”.

Ci dica la verità: quella retrocessione non le è ancora andata giù.
“Sì, perché è stata l’unica della mia carriera e perché la città non la meritava. Sono felicissimo che oggi ci sia la possibilità di rigiocare in B e mi rende ancor più felice che ci siano grandi meriti del mio amico Davide Possanzini che ha condotto la squadra a dominare il campionato con un calcio spumeggiante e divertente”.

La stagione dei biancorossi assume contorni ancor più clamorosi pensando a come si era chiusa la scorsa, si aspettava un trionfo del genere?
“Onestamente no e credo nemmeno loro. Erano retrocessi in serie D e sono ripartiti da un ripescaggio: è qualcosa di incredibile, il bello del calcio. Grande merito va alla società e a Davide Possanzini che ho conosciuto a Brescia e che ha saputo far tesoro degli insegnamenti dei tanti grandi allenatori che ha avuto in carriera. La sua è una mentalità aperta e lo ha aiutato a plasmare una squadra che non aveva giocatori conosciutissimi ma che ha vinto con la forza del gruppo: è una vera impresa la loro”.

Diverso è stato invece il percorso del Cesena.
“Il Cesena doveva già vincere lo scorso anno, ed è ripartito con una base forte che ha consentito ai bianconeri di dominare il campionato. Sono due storie diverse ma parallele, sono due squadre che hanno vinto con merito e hanno fatto divertire”.

A proposito del Cesena, se lo ricorda quel gol al Manuzzi nel 2009-2010? Per lei fu una partita particolare…
“Fu una partita un po’ strana, quando fai gol in post importanti come il Manuzzi ti rimane sempre il ricordo, ma quella sera accadde di tutto. Presi un palo, ci fu un’incomprensione con Handanovic (Samir, cugino dell’ex interista, a sua volta portiere, ndr) per il 2-0 Cesena e poi andai a segno anche se il mio gol fu reso inutile da Djuric che chiuse i conti. Quel Cesena era uno squadrone ed io per quanto potessi essere soddisfatto a livello personale avevo dentro me il rammarico per quel che la squadra non era riuscita a esprimere. Fortuna che di ricordi belli ne ho tanti nella mia carriera (ride, ndr).

Guardando al futuro, crede che Mantova e Cesena possano ben figurare in B?
“Certamente, perché alle spalle hanno società solide. A Mantova il presidente ha le idee chiare, penso che inizialmente punteranno alla salvezza per poi costruire un bel percorso. Ciò non toglie che ci possano essere una della sorprese perché la B è un campionato stranissimo e squadre ben consolidate possono dire la loro, il Catanzaro è l’esempio lampante di questo. Il Cesena secondo me è un passo avanti, parliamo di una realtà consolidata e ambiziosa. Io però, mi capirete, tifo Mantova (ride, ndr).

E domenica invece, che partita sarà?
“Sarà una bella partita, chi andrà allo stadio si divertirà e i giocatori si esalteranno davanti a una grande cornice di pubblico. Sono le due squadre migliori della C e davvero gli spettatori non si annoieranno”.