Di Marzio alla festa del settore giovanile. Parlano tutti tranne Agostini
La squadra giovanile del Cesena ha vinto il campionato ed è stato promossa in Primavera 1. La prima squadra ha vinto il girone B di Serie C e il prossimo anno giocherà in Serie B. Dopo le vittorie, i meritati complimenti. La stagione non è ancora finita, per piccoli e grandi c’è ancora la Supercoppa. Ma comunque vada l’annata di entrambe le squadre rimane da incorniciare.
Gli applausi ai ragazzi sono arrivati domenica dai tifosi, in occasione dell’ultima partita di campionato in cui il Cesena ha battuto 2-0 il Perugia. Ma gli elogi sono proseguiti e sono arrivati anche dalla dirigenza e dagli allenatori stessi, e lo hanno fatto in un incontro aperto alla stampa. A presentare l’evento, tenutosi al Club House del Manuzzi, è stato il noto giornalista di Sky Sport Gianluca Di Marzio.
“L’aspetto più bello è che i ragazzini romagnoli vogliono giocare per il Cesena”, spiega Di Marzio davanti ai mister Toscano e Campedelli, alcuni giocatori della prima squadra e giovanili, il direttore sportivo Artico e i ragazzini del Cesena (Da Under 17 in giù). “Non per il Milan, per l’Inter, la Juve, Bologna o Sassuolo. Il direttore Artico mi ha detto che c’è un’atmosfera diversa quando si entra al Manuzzi, me ne sono accorto anche io quando ho fatto le telecronache”. Di Marzio ha proseguito elogiando la squadra giovanile per la promozione in Primavera 1: “Ha vinto il campionato, giocherà in Supercoppa. Applausi e complimenti per i ragazzi delle categorie più piccole che hanno ottenuto grandi risultati”.
Il successo della prima squadra è stato reso possibile anche grazie al contributo di tanti ragazzi che fino a pochi anni fa erano in Primavera. Questo è un segnale che il settore giovanile del Cesena funziona bene, i risultati ne sono la prova. Merito è anche di Roberto Colacone, responsabile del settore giovanile. Dietro di lui è appeso il maxischermo che proietta un video con tutte le partite del Cesena Primavera, mostrando un gol per ciascun match. “Cosa mi rende più orgoglioso? Gli occhi dei ragazzini. Un percorso che parte da questa età. Ringrazio allenatori e tecnici ma anche i genitori per i sacrifici. La primavera 1 anno prossimo darà nuovi stimoli per aumentare gli obiettivi. I ragazzi della primavera danno l’anima in campo, vedono i compagni più grandi e ricevono stimoli. C’è tradizione e attaccamento alla maglia”.
Colacone ribadisce l’importanza dei genitori, che contribuiscono a formare ragazzi maturi e responsabili: “Il ringraziamento è per i loro sacrifici. A loro dico di non arrabbiarsi se il figlio non gioca, non è colpa dell’allenatore se uno non viene scelto. A volte un allenatore non fa giocare un calciatore per tutelare lo stesso ragazzo. Bisogna sempre sostenerli perché i ragazzi crescono grazie alle difficoltà”.
La scalata dai piccoli ai grandi la conosce bene Nicola Campedelli, che da giocatore è cresciuto nel settore giovanile del Cesena, salendo in prima squadra e rimanendoci per un totale di quattro stagione, anche se suddivise in tre fasi. Poi il ritorno da allenatore, prima nel 2012 in Serie B e poi, dal 2021, quando ha preso la guida dell’Under 16, prima di passare all’Under 17 e infine alla Primavera con la quale ha ottenuto la promozione. “L’immagine più bella è quando i ragazzi sono corsi sotto la curva. La mia gioia più grande invece è quando ho debuttato a Cesena, conquistai un calcio d’angolo e ci fu un boato ed è stato un sogno, lo stesso che coltivano oggi i ragazzi.
Magia particolare al Manuzzi? Sono cresciuto da tifoso, ho fatto trafila dal settore giovanile fino alla gradinata, è un percorso incredibile per chi ha la possibilità di viverlo. Sono tante emozioni che oggi rivivo da allenatore. Ho ancora la chat con i ragazzi del ’79 del settore giovanile, gente di Napoli, Roma… uno di Roma ha persino il cavalluccio tatuato. Questo è per dire l’attaccamento di una persona che non è diventata calciatore ma ricorda l’esperienza a Cesena come la più bella della sua vita. È proprio bello vestire questa maglia”.
Non poteva mancare Domenico Toscano, fresco di promozione anche lui. Dalla Serie C alla B. “Il campionato non finisce mai, quello che hanno creato è una gioia grande. Speriamo sia solo l’inizio del ciclo di questo club. I risultato sono frutto di passione dei responsabili, i risultati non vengono per caso. Questa estate abbiamo fatto delle scelte con il DS Artico e quando abbiamo visto amichevoli e partite di Coppa Italia, come quella contro il Bologna, abbiamo considerato i giovani perché abbiamo visto il potenziale. Il segreto è di non considerarli giovani , sono risorse, non mettiamoli dei freni. Merito loro perché hanno mentalità e cultura del lavoro elevata”.
Di Marzio chiede a Toscano di ricordare i momenti migliori della stagione.
“Ce ne sono tanti. Abbiamo creato tutto con il sudore, con gli abbracci, anche con i vaffanculo che ci siamo dati. Ma è sempre bello quando si canta Romagna Mia sotto la curva”. Di Marzio quindi chiede a Toscano se resta e coinvolge simpaticamente un ragazzino giovanili che presenta la domanda al mister. “Siamo concentrati sulla Supercoppa e poi vediamo. Pensiamo a Mantova”. Dribbling perfetto…
Nessuna dichiarazione da parte di Massimo Agostini, comunque presente. Il momento conclusivo giunge con il DS Artico sul palco che racconta un retroscena legato a mister Toscano. “Avrei voluto giocare al Manuzzi, da giocatore sono entrato solo da avversario. Le emozioni di Campedelli, dei giocatori sono emozioni che si trasmettono e dimostrano il legame di Campedelli al Cesena. Affare più bello? L’acquisto più bello è stato l’allenatore perché l’anno scorso ha detto che voleva andare via. Gli faccio ‘dai, siamo arrivati secondi, il prossimo anno vinciamo il campionato’. Toscano mi risponde ‘domani ci sentiamo’ poi invece dice ‘Fabio, io rimango’”. Vedremo se sarà così anche per la prossima stagione oppure no.