Berti: “Ecco il mio sogno proibito ‘targato’ Cesena…”
Semplicemente Tommaso Berti. Tra passato, presente e futuro. Tanto futuro.
Berti, per caso anche lei ha già messo in frigorifero una bella bottiglia di Champagne per festeggiare la promozione del Cesena in B?
“Assolutamente no. Lo so che posso sembrare banale ma, anche con quel +11 sulla Torres, io non mi sento ancora tranquillo. Ci sono ancora 6 gare da giocare, ci sono ancora 18 punti in palio. Il traguardo, per quanto mi riguarda, è ancora lontano. Domenica, tra l’altro, ci aspetta un’altra trasferta insidiosa in quel di Lucca…”
Nel frattempo, a Pesaro, anche grazie al suo gol siete riusciti a mettere via la vostra 25esima vittoria stagionale.
“Al Benelli siamo partiti forte. Siamo riusciti a sbloccare il risultato quasi subito, con merito. Poi siamo stati bravi a contenere il ritorno della Vis Pesaro: alla fine abbiamo rischiato poco o nulla, riuscendo anche a chiudere definitivamente i conti con Ogunseye. Vittoria preziosissima…”
Quando ha capito che questa squadra avrebbe potuto uccidere il campionato?
“Già in ritiro avevo compreso che questo gruppo sarebbe potuto arrivare lontano. Il brutto ko maturato all’esordio con l’Olbia, lo giuro, non ha intaccato il mio ottimismo. Il primo filotto da 6 vittorie consecutive è stata una bella flebo di fiducia. Ma la giornata chiave, secondo me, è stata quella di Gubbio. Quel pareggio raccolto in rimonta, in inferiorità numerica, in quel modo lì, mi ha fatto capire che questo Cesena era davvero forte…”
A proposito del vergognoso ‘rosso’ appioppato a Corazza a Gubbio. Non trova che in questa stagione il Cesena abbia giocato (anche) contro gli arbitri?
“Di sicuro, in queste prime 32 giornate, gli arbitri non ci hanno aiutato (risatina, ndr). Battute a parte: fa uno strano effetto vedere come, alla prima della classe, finora sia stato concesso soltanto un calcio di rigore. Uno stranissimo effetto. Ma chi pensa alla malafede degli arbitri sta prendendo un grosso granchio (dice bene Berti, benissimo: è il livello medio dei fischietti di Serie C ad essere - sigh - terribilmente basso, ndr)”.
Il vero segreto di questo Cesena dei record?
“In questa stagione, qui a Cesena, si è creata sin da subito un’alchimia straordinaria. Il mix tra giovani e senatori sta funzionando alla grande. I campionati non si vincono solo in campo, ma anche fuori dal campo. E il nostro gruppo è stato sempre compatto, coeso, affiatato…”
Il Torino, il Sassuolo e l’Empoli sono già (pericolosamente) sulle sue tracce. Le sente le sirene del mercato?
“No Bertozzi, io non le sento. Perché siamo solo a metà marzo. Perché il campionato, te lo ripeto, non è ancora finito. E comunque, per essere chiari già in partenza, ti dico subito una cosa: io spero vivamente di poter rimanere a Cesena anche la prossima stagione. Qui mi trovo divinamente, il Cesena è la mia squadra del cuore. Ed io voglio togliermi tante altre soddisfazioni con addosso questa maglietta colorata di bianco e nero…”
Lei è nato col Cavalluccio nel dna. Dico bene?
“Dici benissimo. Io sono di Calisese e, grazie a mio nonno Vittorio e a mio babbo Mauro, sono cresciuto a pane e Cesena. Ho sempre frequentato il Manuzzi, per l’esattezza in Gradinata. Quello stadio, per me, è casa mia. Capito adesso perché, per il sottoscritto, giocare a Cesena è già il coronamento di un sogno?”
Capito. Però i sogni aiutano a vivere meglio. Dunque ora mi deve subito dire un altro suo grande desiderio…
“Lo dico? Massì, lo dico. Che tanto, sognare, è gratis. Ecco, sì (a questo punto il giovane centrocampista bianconero chiude per un istante gli occhi e poi prende fiato, ndr): un giorno mi piacerebbe portare il Cesena in Serie A. Ecco, vi ho rivelato il mio sogno proibito…”
Pregi e difetti del Tommaso Berti calciatore?
“Uno dei miei punti di forza è sicuramente il fatto di saper giocare con tutti e due i piedi. Credo anche di essere un atleta che corre tanto, che non si risparmia mai. Il mio lato debole, invece, lo conoscono tutti (sospirone, ndr): devo migliorare nei contrasti di gioco. Ho poi un altro difetto, che Toscano ha sottolineato più volte: negli ultimi 15 metri, con la palla al piede, devo stare più tranquillo. Ha ragione il mister…”
Che fa Tommaso Berti quando non è impegnato sui campi di gioco?
“Cose semplici. Ascolto tanta musica, soprattutto Ultimo e Cesare Cremonini. Sono un grande amante del ciclismo: ho la bici di corsa, in estate esco spesso a fare una bella biciclettata con qualche mio amico. E poi seguo anche la Formula 1, dove faccio un tifo sfegatato sia per il vecchio Alonso (Berti ha scelto la maglia numero 14 proprio in onore del pilota iberico dell’Aston Martin, ndr) che per la Ferrari”.
A proposito della Ferrari: più facile vedere nuovamente il Cesena in Serie A che la Rossa ancora campione del Mondo…
“Bertozzi, mi sa proprio che hai ragione te (e vai con una fragorosa risata a tinte bianco e nere, ndr). Però, ora, facciamo un passo alla volta: prima vediamo di portare il Cesena in Serie B, poi per il resto c’è tempo…”
Firmato Tommaso Berti. Il Talento di Calisese