Cambia la storia
1. Quella volta che il Cesena vinse a Pescara: così inizieranno i racconti tra qualche decennio. Perché stasera non si è semplicemente fatta la storia, la si è cambiata.
2. Il Cesena sta facendo finalmente quello per cui è stato costruito: vincere. E lo fa anche bene: segna sempre, gioca a memoria, fa girare la palla con fluidità e cambia facilmente fronte d’azione: in serate come queste è difficile trovare dei difetti alla creatura di Toscano.
3. Allora è lecito godersi questo momento, questa notte in solitaria in testa alla classifica e tessere le lodi ai bianconeri. I menestrelli a Cesena non mancano e lasciamo a loro questo gravoso compito.
4. In questa sede possiamo permetterci il lusso di salire sulla macchina del tempo e fare un salto al precampionato, prima della chiusura del mercato estivo. Quando, cioè, c’era chi sentenziava che il Cesena avrebbe avuto grossi problemi in difesa al primo infortunio e che sulle fasce era scoperto.
5. Agosto è stato un mese davvero difficile da questo punto di vista, con l’immobilismo della società – ricordate gli striscioni appesi un po’ in tutta la Romagna per chiedere chiarezza – e una guerra, a tratti personale, nei confronti del neo direttore sportivo Artico.
6. Oggi abbiamo un pilastro difensivo come Ciofi lungodegente eppure sono quattro partite consecutive (un caso?) che il Cesena non subisce gol e le fasce sono il valore aggiunto di questa squadra per scardinare le barricate avversarie.
7. Poi ci sono i giovani del vivaio che sono letteralmente esplosi: anche in questo caso però bisogna salire sulla macchina del tempo e andare indietro di due anni per ricordare addirittura il parallelo tra Aurelio Manuzzi – all’epoca presidente del settore giovanile – e la dirigenza del defunto AC Cesena per il passaggio di un baby calciatore (ovviamente dovuto alla volontà dei genitori) ad una strisciata.
8. Poco più di due anni dopo il Cesena FC può vantare il miglior vivaio di categoria: non quello che vince trofei giovanile che non contano nulla, bensì quello che contribuisce in maniera più determinante ai successi (sportivi e finanziari) della prima squadra.
9. Attenzione: vietato rilassarsi. Resta la complicatissima chiusura del bilancio (al 30 giugno 2023) e la definizione del futuro societario. Però se da un lato la proprietà americana è sempre stata impeccabile relativamente al pagamento degli stipendi dei tesserati, va riconosciuto che gli è stata consegnata una società che in Italia aveva pochi eguali per solidità e pianificazione economico-sportiva.
10. Pensiero finale dedicato alla giornata contro la violenza sulle donne. Ogni atto violento e machista contro le donne va condannato – lo dicono anche i giornalisti nazionali. Probabilmente però dimenticandosi di citare l’eccezione (che conferma la regola) di violenza ammessa, ovvero quella contro le donne palestinesi. Quelle che in questi giorni sono costrette al parto cesareo d’urgenza senza anestesia. O quelle minorenni nelle carceri israeliane. Ma si sa, nessuno è perfetto.