Chi si accontenta gode... così così
1. Prima di parlare della partita parliamo di gattini. Tanti gattini, di tutte le età, di tutti i colori, rinchiusi in tanti scatoloni di cartone. Poi lasciati senza cibo né acqua. Poi schiacciati in maniera sistematica, fino a lasciarne solo tracce di carne e sangue misto al cartone degli scatoloni. Insomma, una roba raccapricciante, che solo una mente perversa, uno che odia la natura, può concepire. Farebbe schifo a tutti, genererebbe odio.
2. Bene, è quello che sta succedendo a Gaza. Sostituite ai gattini persone vere. E dall’altra parte mettete un governo per che bocca di un ministro minaccia persino l’uso della bomba atomica. Ok, torno a parlare di calcio, però due spunti su 10 li spendo per denunciare questo atroce crimine: ognuno, nel suo piccolo, deve fare la sua parte. Rompere il silenzio e l’indifferenza.
3. E adesso veniamo alla partita del Barbetti che potrebbe prestarsi a varie letture: quella vittimista, quella eroica e quella neorealista.
4. Partiamo dalla prima, la più scontata e instagrammabile: è tutto un complotto contro di noi, è stato il guardialinee di Pescara a volerci fare un dispetto, ci odiano tutti e i poteri forti non ci vogliono far vincere il campionato. Va bene, mettiamo like e passiamo oltre senza commentare.
5. Lettura eroica: pur giocando un’intera partita in inferiorità numerica, pur subendo tante di quelle botte che sembrava di essere al bar Capriccio, pur avendo contro degli avversari che si tuffavano in area come Cuadrado e Lautaro, siamo riusciti a conquistare un preziosissimo punto in rimonta.
6. Tutto vero, eh. Ma va aggiunto che davanti avevamo il Gubbio di Piero Braglia che schierava King Udoh titolare, non certo il Man Citz di Guardiola con Haaland. Dai, non esageriamo con i toni da Istituto Luce.
7. Eccoci alla lettura neorealista che mette in rilievo anche tutti i nostri difetti al pari dei pregi. Perché, insomma, di cose che non sono andate per il meglio oggi ne abbiamo viste tante. Quella principale: l’agonismo del nostro avversario ha soffocato il nostro indiscutibile maggior tasso tecnico. Esattamente quello che aveva preparato il Gubbio.
8. Ancora una volta abbiamo subito gol, e questo è un limite, perché non è umanamente possibile segnare sempre almeno due gol a partita. Bisogna imparare a portare a casa i tre punti anche con l’1-0 quando non si riesce a dominare.
9. Invece abbiamo avuto paura, tanta paura. Così tanta che il loro gol praticamente ce lo siamo quasi fatti da soli. Poi la rete ci ha scosso, abbiamo avuto un moto d’orgoglio e Adamo ha fatto qualcosa di meraviglioso.
10. Abbiamo lasciato spesso e volentieri la palla al Gubbio che non sapeva cosa farsene. Abbiamo rischiato di vincere, o almeno a conti fatti ci siamo andati più vicino noi che loro. Ma restiamo con l’impressione di non aver fatto abbastanza. Ci siamo accontentati.