Ora serve dimostrare di avere personalità. Mignani: “È uno dei difetti che abbiamo”
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Siamo ormai alle porte del derby contro la Reggiana, ma la brutta figura di Catanzaro non è ancora stata digerita. Nella conferenza stampa di preludio al prossimo match al mister dei bianconeri, Michele Mignani, viene chiesta una riflessione in merito a sette giorni di distanza. Questo il suo pensiero: “Il dispiacere più grosso viene quando ci mettiamo in difficoltà da soli, perché io vedo una squadra che fa molte cose interessanti per poi ricadere sempre negli stessi difetti. Non accetto i primi dieci minuti tanto quanto subire quattro gol evitabili”.
La Reggiana sta conducendo una stagione all’insegna della discontinuità, basta andare a vedere i risultati della squadra allenata dall’ex allenatore bianconero William Viali. “A questo punto della stagione le squadre danno abbastanza continuità nel loro modo di proporsi. Quello che so è che andiamo a giocare un derby e che abbiamo una responsabilità in più dettata dal fatto che tanti dei nostri tifosi vengono a Reggio Emilia per vedere la partita e a supportarci. Al di là della tecnica e della tattica, che nel calcio sono importanti, noi dobbiamo sapere di andare a fare una battaglia sportiva.
Ho già decantato la stima e la simpatia che ho nei confronti del loro allenatore. Credo che siano una compagine abbastanza simile a noi: giovane, frizzante e alla quale piace muovere palla senza dare riferimenti. Hanno bisogno di punti come noi e contro di loro possiamo pensare di fare risultato”.
Nella scorsa partita sono venuti a mancare ancora una volta quei giocatori che dovrebbero prendere per mano la squadra nei momenti di difficoltà, come lo possono essere Bastoni e Mangraviti. Una caratteristica che accompagna il Cesena sin dall’inizio e purtroppo siamo già arrivati a due terzi di stagione… I pezzi forti sono quindi privi di personalità? “Quando costruisci una squadra devi anche andare alla ricerca di tale caratteristica e quasi sempre te la devi aspettare da chi ha più esperienza e partite alle spalle. Uno dei difetti che abbiamo è che magari ci manca quel pizzico di esperienza o di cattiveria sportiva.
Tornano a disposizione Adamo e Ceesay e l’unico assente è Calò. Bastoni e Saric insieme? Anche loro, come Berti, sono due giocatori che hanno bisogno di essere ‘liberati’, quindi ritengo che in determinate zone di campo ci vadano giocatori con caratteristiche diverse”.
È finito il mercato invernale e, dopo la conferenza del ds in settimana, un giudizio in merito è stato chiesto anche al tecnico. “La società ha fatto tutto quello che era nelle sue possibilità: questo è il gruppo migliore che io potessi avere a disposizione e con loro devo fare il meglio possibile. Chi era scontento è stato accontentato e credo sia una scelta a corretta a prescindere che ci siano i presupposti per una sua sostituzione. È un gruppo abbastanza omogeneo in tutti i reparti e hai più o meno una doppia soluzione per ogni ruolo”.
Proprio nelle ultime ore di mercato è arrivato in prestito secco dal Sassuolo Flavio Russo, che numericamente va a sostituire Kargbo nonostante le caratteristiche tecniche differenti che comunque ben possono sposarsi con quelle di Shpendi. “Flavio è un profilo molto interessante: è chiaro che è un ragazzo giovane e di prospettiva, l’anno scorso ha fatto molto bene nel campionato Primavera e in questa stagione ha sfruttato le possibilità che ha avuto in uno squadrone come il Sassuolo. È un giocatore pronto che può giocare insieme a Shpendi o come sua alternativa perché è un attaccante moderno e sa fare un pò tutto.
Cristian per noi è fondamentale: nel periodo di difficoltà che abbiamo affrontato lui non c’era e com’è rientrato abbiamo subito ripreso a fare risultato… questo non significa che non è importante solo per i gol che fa ma anche perché ti apre delle soluzioni e ti serve per mandare in gol gli altri”.