Mignani sincero e pragmatico: “Primo tempo figlio della paura. Ci teniamo stretto il punto”
La prima gara del 2025 termina con un pareggio che di certo non può soddisfare né i tesserati bianconeri né la gente al seguito. Ma il risultato al termine dei novanta minuti è giusto, e lo stesso tecnico bianconero Michele Mignani ammette nel dopo gara che il primo tempo dei suoi non è stato all’altezza: “Abbiamo giocato un tempo figlio delle paure e degli ultimi risultati… i troppi errori tecnici provengono dalla mancanza di tranquillità emotiva e mentale. Nel secondo tempo invece ci siamo liberati un po’ sia nell’aggressione degli avversari sia nella proposizione verso la porta avversaria. Abbiamo avuto una discreta reazione caratteriale, ma non riusciamo a vincere una partita sporca, la quale ci darebbe ossigeno puro per ripartire con le nostre qualità. Il punto però ce lo teniamo stretto: abbiamo affrontato una squadra in salute e ce la siamo giocata alla pari, facendo anche qualcosa di più di loro nel secondo tempo”.
Nel secondo tempo ha fatto il suo esordio con la maglia bianconera Antonino La Gumina, arrivato solo quattro giorni fa in riva al Savio. Questo il pensiero del mister sull’ultimo arrivato: “Avevo bisogno di un giocatore voglioso e fresco che provasse a dividersi le pene dell’attacco insieme a Cristian, che ovviamente non è ancora al 100% e secondo me l’ha fatto bene contro una squadra che ti concede poco sotto l’aspetto fisico, anche se poi tutti i difensori della Serie B sono così. I cambi ci hanno rialzato l’intensità, ed era quello di cui avevamo bisogno”.
Al termine del match odierno, ad accompagnare il consueto giro di campo dei bianconeri ci sono stati dei fischi da parte dei tifosi bianconeri presenti allo stadio, Mignani fa una considerazione più ampia: “Questa è una squadra che è composta, per una buona parte, da ragazzi che hanno fatto due anni meravigliosi vincendo quasi tutte le partite. Si trovano in un momento di difficoltà e ci sono piovute delle critiche com’è normale che sia. I fischi? Se devo andare a tirare una somma su quanto ci ha dato il nostro pubblico e quanto ci ha tolto io penso che siano stati meravigliosi: ci hanno incitato per tutta la partita come hanno sempre fatto dal primo giorno in cui io sono qua, quindi posso solo immaginarmi cosa hanno fatto negli anni precedenti.
I ragazzi hanno un cuore ed una testa, sono sensibili e a volte sentono anche la responsabilità di un popolo dietro, soprattutto quelli che sono qui da parecchio tempo e hanno la maglia del Cesena cucita addosso. Io penso che sia una reazione normale sia quella dei nostri giocatori, che non sono tranquillissimi in questo momento, sia quella della nostra gente che manifesta insoddisfazione. Bisogna capire quali sono i nostri obiettivi finali e qual è il valore assoluto della squadra per un campionato importante come quello di Serie B…”