Da cosa (o da chi) dovrà ripartire il Cesena per non fare la fine del Titanic?
Che tanto io lo so bene che il Cesena ha chiuso il 2024 in maniera terrificante (5 ko nelle ultime 6 gare di campionato). Che Mignani dopo la vittoria di Cittadella ha perso letteralmente la trebisonda, sbagliando (quasi) tutto quello che c’era da sbagliare. Che troppi giocatori bianconeri, nelle 20 giornate già andate in archivio, hanno fatto rima con nebulosa o con fallimento. Attenzione, però. Attenzione. Non è che ora tutto il Cesena – parafrasando il mitico Gino Bartali – ‘…l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare’. No. Non è tutto sbagliato. Non è tutto da rifare. Anche perché, lo ricordo, il Cesena non è mica ultimo. Con un piede e mezzo in Serie C. Ma è a metà classifica. Ad appena due punti dalla zona play-off. E con un bel +5 sulla zona rossa. Una buona base di partenza su cui pianificare (quasi) un intero girone di ritorno dignitoso, dico bene? Ecco, allora ripartiamo da qui. Da qui. Da cosa o da chi dovrà ripartire il Cesena dopo la sosta? Beh, ovviamente dalla voglia di riscatto del confermato (ma solo a tempo, eh) Mignani. Da un Mignani che, dopo aver rischiato seriamente di essere cacciato via prima di Capodanno dagli Americani, dovrà far tesoro dei gravi errori sin qui commessi. E cercare di frenare immediatamente questa pericolosissima emorragia di risultati che sta tenendo in ansia tutto il popolo bianconero. Il Cesena, alla ripresa delle ostilità, dovrà poi necessariamente ripartire dai gol Shpendi (l’italo-albanese, prima di farsi male alla caviglia, più volte ha tolto da solo le castagne dal fuoco al Cavalluccio…). Dalla qualità di Berti (ma il Talento di Calisese dovrà essere impiegato come trequartista, non più come mezzala…). Dalla grinta provinciale di Ciofi (lui deve giocare sempre e comunque, anche perché Curto – mi pare di capire, eh – non è il nuovo Jozic…). Dalla cazzima di Pieraccini (caro mister, la facciamo finita con questa storia dell’età?!? Bergomi nel 1982 in Spagna ha vinto il Mondiale a 18 anni…). Dal calore amico del Manuzzi (non è certo un caso se sinora, questo Cesena in ‘stile’ Drago, ha raccolto 20 dei suoi 25 punti in casa…). Volendo – se si danno una bella ‘svegliata’ – si potrebbe ripartire anche dall’esperienza di Bastoni, dalla velocità di Kargbo, dai piedi buoni di Antonucci. Ma non è tutto. Non è tutto. Perché il Cesena dovrà ripartire anche da quei due benedetti innesti di categoria che Artico dovrà portarsi a casa a stretto giro di posta. Che tanto, le priorità in salsa bianconera sul fronte mercato di riparazione, le conoscete tutti: un centrocampista (anche) di rottura che possa assumere (anche) il ruolo di leader e una punta che sappia vedere la porta avversaria con una certa regolarità. Ah, un’ultima cosa. Davvero, un’ultimissima cosa. Poi, lo giuro, la chiudo qui. Il Cesena, dopo la sosta, dovrà essere più bravo anche davanti alle telecamere. Che a dicembre sia Mignani (‘A condannarci sono soltanto degli episodi sfavorevoli, non sono preoccupato, bla bla bla…’) che Artico (‘La squadra è a posto così, crediamo in questo gruppo, bla bla bla…’), con certe loro pacchiane dichiarazioni post-sconfitta, non hanno fatto proprio un gran figurone. Entrambi infatti, con il ‘nobile’ intento di non creare panico nella Romagna Bianconera, per troppo tempo hanno continuato a far finta di niente. A suonare imperterriti le loro ‘lagne’. Proprio come fece l’orchestra del Titanic mentre il celebre transatlantico britannico stava inesorabilmente colando a picco. Buona Epifania a tutti!
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