E Mignani (che ha rischiato grosso) trema ancora…
Pericolo scampato. Per poco. Ma scampato. L’attapiratissimo Mignani, dopo l’abominevole sconfitta maturata lo scorso 29 dicembre a Carrara, ha rischiato seriamente di essere esonerato dal Cesena. Seriamente. Da una parte c’erano gli Americani, con Melby e gli Aiello in testa, che spingevano per il cambio tecnico in panchina. Dall’altra parte c’erano invece Artico e Di Taranto che spingevano per la conferma (a tempo) del trainer genovese. Ha vinto, come noto, il secondo schieramento. Anche se dopo la sosta, alla ripresa delle ostilità, al cospetto dello scorbutico Cittadella, Mignani – sulla cui testa continuano ad aleggiare minacciosi gli ingombranti spettri di Aquiliani e Vivarini, ma non solo… – avrà tutti i fari puntati addosso. E non potrà assolutamente permettersi altre Caporetto in ‘stile’ Carrara o in ‘stile’ Castellamare di Stabia. Se il condottiero del Cavalluccio è riuscito a salvarsi poco prima del cenone di Capodanno, l’ultimo turno del 2024 del campionato di Serie B è stato invece fatale all’imbolsito Colantuono. Che, dopo la decima battuta d’arresto stagionale rimediata dalla sua malandata Salernitana, si è dimesso dall’incarico: al suo posto, il club campano (che dopo 13 turni aveva già cacciato via Martusciello per far posto allo stesso Colantuno) ha chiamato l’ex Latina Breda. Con questo ennesimo ribaltone salgono già a 12 i cambi maturati sulle panchine cadette. Il primo e il penultimo esonero erano arrivati sempre a Genova, dopo appena 3 giornate (fuori Pirlo, dentro Sottil) e dopo 16 turni (fuori Sottil, dentro Semplici). In mezzo a questi due ribaltoni in salsa blucerchiata troviamo anche l’esonero di Bisoli a Modena (ma l’Uomo di Porretta Terme si è ributtato caparbiamente nella mischia andando a sostituire Maran a Brescia) e l’atteso rientro dell’inossidabile Castori al Südtirol (al posto di Zaffaroni, che a sua volta aveva già sostituito Valente). Insomma, oggi come ieri, si scrive Serie B. E si legge panchine roventi. Anche in casa del Cavalluccio. Cavalluccio che, dopo un finale di 2024 da film horror (6 sconfitte nelle ultime 7 uscite, Coppa Italia compresa) ora muore dalla voglia di rimettersi in carreggiata. Di iniziare l’anno nuovo con un hurrà scaccia-crisi.