Diciassette milioni per ottenere la B. Gli Usa ora vanno all in
Sette milioni di euro. Che vanno a sommarsi ai sei della passata stagione. E ai quattro versati al momento dell’acquisto e per chiudere l’ultima stagione di Viali. In tutto gli americani dal loro arrivo a Cesena per conquistare quella serie B che sembra ora quasi sfuggire di mano hanno già versato 17 milioni di Euro. In parte compensabili con la cessione di Cristian Shpendi e in parte compensati con l’accordo relativo al fratello Stiven, ma che descrivono quanto fino a questo momento sia stato notevole lo sforzo a stelle e strisce in riva al Savio. Cifre che lanciano anche un messaggio chiarissimo: retrocessione significa stop loss, ovvero rientro dall’investimento. E fine dei giochi per il Cesena FC. Ma andiamo con ordine.
Il bilancio. È finalmente disponibile in Camera di Commercio il bilancio del Cesena Fc al 30 giugno 2024, ovvero relativo all’annata senza Robert Lewis e con Toscano II, quella conclusa con la promozione in serie B e la vittoria della Supercoppa di Serie C. Senza addentrarsi troppo nei meandri del corposo documento, la cifra che viene riportata dal Sindaco Unico nella sua relazione allegata al bilancio. “La perdita accertata dall’organo amministrativo al 30/06/2024 è pari ad Euro -7.219.934 tale da azzerare il capitale societario, considerata la riserva copertura perdita al 30/06/2024 pari ad Euro 6.490.914”. Tecnicamente poi i soci americani hanno dovuto coprire anche circa 1,8 milioni di Euro di disavanzo risalenti alla stagione 2021/22 e rinviati per le norme Covid, arrivano a versare qualcosa come oltre 9 milioni di euro.
La vittoria della C. Soffermandoci però sull’ultima, vittoriosa, stagione, salta all’occhio come la società abbia versato più di 500 mila euro al mese solo per coprire il lato sportivo. I ricavi (profitti da stadio, abbonamenti e contributi di Lega) sono di poco superiori ai 6,5 milioni di Euro mentre il totale dei costi operativi è di quasi 12 milioni di Euro. Risulta un margine operativo lordo (EBIT) di quasi meno sei milioni di Euro (appunto i 500 mila euro al mese) più altri 1,2 milioni di costi di gestione che portano appunto la perdita a -7,2 milioni totali.
Il futuro. Si tratta di tanti, tantissimi soldi. Che alla fine non si discostano poi tanto da quelli che sta spendendo il Cesena in questa prima stagione di B e che, nel medio periodo, non sono sostenibili. Perché di Shpendi ce n’è (ancora) uno, perché altre società paragonabili al Cesena (Modena, Reggiana) dopo il primo anno in B con budget del tutto simili poi si sono ridimensionate a livelli molto inferiori. Se ne deduce che quest’anno è quasi imperativo non solo conservare la categoria – l’alternativa assai probabile è il default – quanto un piazzamento positivo che possa fungere da trampolino per la prossima stagione per puntare alla promozione.
Stipendi. Al netto di tutto anche nelle 80 pagine di bilancio (incluse relazioni) si fa presente come tutte le posizioni debitorie, sia relative a stipendi dei propri tesserati o dipendenti che nei confronti dell’Erario, siano state saldate nei tempi e nei modi previsti. Nemmeno poco, visti i tempi che corrono. E che sono trascorsi.