Le lacrime di Edmeo. E pure le lacrime di Mike…

Gennaio 1991. Il Cesena di Lippi è in caduta libera, con un piede già in Serie B. E così, Lugaresi Senior, convoca in sede il Paul Newman di Viareggio.
09.01.2025 10:00 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Le lacrime di Edmeo. E pure le lacrime di Mike…

È un lunedì mattina. Un lunedì mattina di trentaquattro anni fa. Sì, un freddissimo lunedì mattina di metà gennaio dell’anno del Signore millenovecentonovantuno. Il Cesena, reduce dalla sconfitta di Firenze (il 10esimo ko in 17 partite), è letteralmente in caduta libera. In crisi d’identità. Il sogno Coppa Uefa, cullato (stupidamente, scioccamente) ad inizio stagione dal Popolo di Romagna, sembra ormai soltanto uno sbiadito ricordo. Una cartolina ingiallita dal tempo. Ora in riva al Savio, l’aria, profuma già terribilmente di retrocessione annunciata. Di ritorno in Serie B. Di terrore. Di angoscia.

Quel lunedì mattina, Edmeo Lugaresi, convoca in sede l’allenatore bianconero Marcello Lippi. Sono le dieci. O giù di lì. “Marcello, tu per me sei come un figlio – attacca Edmeo, visibilmente commosso – Però devo esonerarti. Io ti avrei anche tenuto un altro po’, eh. Però i tifosi sono incazzati. Ed io devo far vedere alla gente che voglio provare a dare una scossa…”. Il futuro condottiero (anche) della Juventus e della Nazionale accoglie quella comunicazione presidenziale in religioso silenzio. Immobile. Con gli occhi sbarrati. Ma, dinnanzi alle lacrime (vere, sincere) sfoderate da Edmeo, anche il glaciale Lippi si scioglie in un abbraccio carico di significati.

Quel lunedì mattina, in quell’ufficio, non ci sono però soltanto Edmeo e il Paul Newman di Viareggio. No. Quel lunedì, tra quelle quattro pareti piene di gagliardetti e trofei che trasudano storia e passione bianconera da ogni poro, c’è anche la moglie di Edmeo. Ed è proprio la signora Anna – che da lì a poco avrebbe dovuto accompagnare Edmeo a fare delle commissioni in centro città – a regalare al Bel Marcello (senza farsi sentire dal marito) l’ultimo frammento ‘targato’ Cesena: “Signor Lippi, le confesso una cosa: prima di oggi non avevo mai visto piangere Edmeo. Ora la saluto. Grazie di tutto. E tante belle cose…”

Quanto ci manca Edmeo Lugaresi. La signora Anna. E quanto ci manca pure il calcio di una volta. Quel calcio che, a differenza di oggi, sapeva regalarci storie magnifiche. Storie fantastiche. Storie ruspanti. Storie romantiche. Storie da raccontare. Storie da ricordare. Ecco sì, storie da ricordare. Storie come queste. No, gentili lettrici e gentili lettori. Scusatemi un attimo. Ma voi ora ve lo immaginate Mike Melby che, in videoconferenza, direttamente dall’altra parte dell’oceano, tra un briefing e un brunch, esonera in lacrime l’attapiratissimo Mignani per poi andare a fare la spesa ‘grossa’ assieme alla sua bellissima signora? Ve lo immaginate?