Mignani: “Atalanta un esempio da seguire, ma noi non andremo in gita”
È tornata alla vittoria la truppa di Michele Mignani contro il Cosenza, ma non c’è tempo per festeggiare che bisogna subito concentrarsi sul prestigioso palcoscenico degli ottavi di finale di Coppa Italia Freccia Rossa, contro l’Atalanta al Gewiss Stadium. Questo il pensiero dell’allenatore bianconero: “Ci siamo conquistati la possibilità di andare a giocare una partita bellissima e piena di stimoli. Incontriamo la squadra che fino ad oggi ha fatto meglio di tutti, considerando il primo posto in classifica e il percorso straordinario in Champions League. Per non parlare degli ultimi anni incredibili grazie ai quali è diventata un esempio per tanti non solo per i risultati, ma anche per come viene gestita la società e per il valore assoluto del suo settore giovanile”.
Gian Piero Gasperini, al netto dei risultati ottenuti in otto anni con i nerazzurri, ha lasciato un segno indelebile nello sport più seguito in Italia. “Io credo che tutti vorrebbero giocare una partita simile e che tutti gli allenatori vorrebbero sedersi nella panchina accanto a quella di Gasperini: è un allenatore all’avanguardia ed è stato un precursore di un certo modo di fare calcio, ed è andato avanti per la sua strada senza farsi condizionare”.
I bianconeri però hanno l’obbligo di vendere cara la pelle al cospetto di una Dea che viene da dieci vittorie consecutive in Serie A e che, verosimilmente, scenderà in campo con le seconde linee. “L’obiettivo è quello di non andare a fare una gita, perché non possiamo permettercelo… comunque anche noi abbiamo dei valori e dobbiamo metterli in campo, poi sulla carta il risultato sembra pronosticabile per tantissimi ma noi non vogliamo essere la vittima sacrificale di nessuno.
Parlare di seconde linee nella rosa dell’Atalanta mi sembra riduttivo: anche i giocatori che hanno giocato meno finora sarebbero titolari in qualsiasi altra squadra di Serie A, ha ventidue titolari e forse è proprio questa la differenza rispetto agli anni scorsi”.
Comunque il tecnico genovese non si sbottona sull’undici che scenderà in campo dall’inizio domani sera. “È normale che io debba tenere in considerazione il fatto di aver speso tantissime energie con il Cosenza e che tra quattro giorni ci sarà un’altra partita, quindi credo sia giusto distribuire il minutaggio nella maniera più corretta. Abbiamo una rosa che ci permette di affrontare l’impegno settimanale senza attingere dalla Primavera, per cui l’unico che resterà a casa è Shpendi.
Cristian è certamente un giocatore fondamentale per noi, ma noi dobbiamo essere pronti ad affrontare delle gare senza di lui. Possiamo utilizzare questa situazione per vedere o dare qualche minuto in più ad un suo compagno”.