Daspo e repressione: il sindaco attacca ma la Polizia "ignora" i tifosi

22.03.2025 21:13 di  Stefano Severi   vedi letture
Daspo e repressione: il sindaco attacca ma la Polizia "ignora" i tifosi
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Unica nota negativa di questa piacevole ed animata assemblea, nonostante l’invito ricevuto, l’assenza delle forze di polizia (Commissariato di Cesena e Questura Forlì-Cesena). Con questa frase, che pare quasi passare inosservata in calce ad un lungo resoconto pubblicato sulla propria pagina Facebook, il Centro Coordinamento Cesena assesta un colpo preciso a chi avrebbe, almeno in teoria, il compito di gestire l'ordine pubblico delle partite di calcio nell'interesse di tutti i soggetti coinvolti.

L'occasione era il meeting nazionale svoltosi oggi a Cesena, nella Club house dello stadio Dino Manuzzi, organizzato dalla Federtifosi con la partecipazione di diversi rappresentanti istituzionali, del tifo e del mondo del calcio. Il comunicato del Coordinamento cita anche la partecipazione di una delegazione della Curva Mare Cesena con la quale i rapporti sono tornati all'insegna della collaborazione con la presidenza Checchia

Tra gli interventi più interessanti va certamente citato quello dell'avvocato Riccardo Luzi, storico difensore dei diritti dei tifosi e anche per questo sovente preso di mira da certa stampa locale. L’intervento dell’avvocato Luzi si è focalizzato sulla complessa questione del DASPO, evidenziando la necessità di superare la rigida contrapposizione tra tifosi e ultras per costruire un fronte comune. Nel suo intervento, Luzi ha più volte ribadito come alcune delle norme che regolano il provvedimento presentino profili di incostituzionalità, sollevando interrogativi sulla loro legittimità e applicazione.

Ancor più duro, considerato il suo ruolo istituzionale, l'intervento del sindaco di Cesena Enzo Lattuca. Parlando della recente e assurda limitazione ai soli tesserati per la trasferta bianconera di Brescia, storica piazza gemellata, il primo cittadino si è reso protagonista di un duro attacco agli enti che hanno avallato tale limitazione, ovvero Prefettura e Gos: "Il Sindaco ha sostenuto con forza che chi deve prendere decisioni deve avere anche il coraggio di assumersi delle responsabilità - si legge nel comunicato del Centro Coordinamento - non limitarsi a recepire pareri e seguirli pedissequamente".

Parole che da un lato fanno onore a chi le ha pronunciate e dell'altro suonano come un pesante atto d'accusa verso altri organi istituzionali non di natura politico-elettiva. E questo è forse il messaggio chiave scaturito dal convegno del Centro Coordinamento Cesena: un messaggio al quale andrà dato seguito per continuare questa battaglia contro la repressione governativa unica in Europa, visto che in nessun altro grande campionato esistono trasferte vietate o tessera del tifoso.