Pulzetti: “Spezia, difficoltà logistiche. A Cesena non sarei mai tornato se avessi saputo che sarebbe andata così”

Il doppio ex della gara di domani rivive tutto il suo percorso da calciatore, dagli esordi con la maglia del Cavalluccio passando per quel biennio in Liguria.
14.03.2025 16:30 di  Adriano Antonucci   vedi letture
Pulzetti: “Spezia, difficoltà logistiche. A Cesena non sarei mai tornato se avessi saputo che sarebbe andata così”
© foto di LaPresse

In bianconero ci è nato e cresciuto, con la maglia del Cesena ha vissuto due vite e la porterà sempre nel cuore. Con un altro bianconero indosso, quello ligure, ha trascorso due stagioni importanti in serie B. Per il romagnolo doc Nico Pulzetti, Cesena-Spezia rappresenta una miniera di ricordi. Avviciniamoci con lui al match del Manuzzi.

Il suo debutto con il Cavalluccio è avvenuto in serie C, una stagione trionfale conclusa con la promozione. Esattamente come accaduto per Berti, Francesconi, Pieraccini…
“Erano altri tempi, i campionati così come i settori giovanili erano diversi da oggi. Adesso si prediligono i ragazzi con struttura tralasciando l’aspetto tecnico. Il paragone tra il me di quei tempi e i ragazzi di oggi è complicato, ma di certo il futuro è dalla loro”.

Quel Cesena non era nelle condizioni di poter tenere i suoi migliori giovani e lei venne ceduto all’Hellas Verona dopo essere passato dal Castelnuovo.
“In quel campionato di C vinto in bianconero avevo giocato tre partite. L’anno dopo andai in C2 al Garfagnana per poi arrivare all’Hellas. Quella fu la svolta della mia carriera perchè in Veneto, in una piazza così importante, mi vedevano come giocatore formato. A Cesena, invece, ero solo un ragazzo del settore giovanile e sarei probabilmente stato mandato in prestito da qualche altra parte. Oggi le cose sono cambiate e sono davvero contento che sia così”.

Con la maglia del Siena al Manuzzi fece un gol clamoroso, una bordata dalla lunghissima distanza che si infilò sotto al sette. Da romagnolo che sapore ha avuto quella rete?
“Io in carriera, a parte la stagione delle otto reti a Siena, ho sempre fatto pochi gol. Segnare è sempre bello, ma ho sempre avuto totale rispetto e ammirazione per la squadra che mi ha fatto crescere, ho iniziato il mio percorso a Cesena che avevo 10 anni e ne sono uscito a 20. Avrò sempre totale rispetto per Cesena, una piazza che merita tutto il bene possibile”.

Il suo ritorno a Cesena si concretizzò dieci anni più tardi, nel 2014. Più bello il ricordo dell’esordio in C1 contro l’Arezzo oppure in A in trasferta a Cagliari?
“L’esordio con i professionisti non si scorda mai. Ricordo che era in serale al Manuzzi, l’Arezzo quell’anno aveva uno squadrone che poi vinse il campionato, fu un’emozione grandissima”.

Quella del 2014-2015 fu una stagione per lei costellata da infortuni…
“Fu un anno tragico per me, non sarei mai tornato se avessi saputo che doveva andare così. Mi sono dovuto operare, ho giocato solo nove partite, il ritorno davvero lo immaginavo diverso. Fronteggiare un infortunio a trent’anni è davvero dura. Contribuire con un mio gol alla vittoria in casa del Parma è stata una bella emozione, ma il rammarico per le mie condizioni fisiche resta”.

Nella stagione successiva ha scelto di scendere in B e sposare il progetto Spezia.
“Sono arrivato a dicembre e non era una mia abitudine. Ero fermo e mi chiamò Di Carlo che avevo già avuto a Cesena. Abbiamo giocato due semifinali play-off, sono stati anni importanti, ma facevo fatica a livello logistico. Avevo la famiglia a Jesolo e la distanza era tanta. Alla fine però ho ricordi sicuramente positivi”.

Che tipo di gare sono gli spareggi in B?
“Per giocarle servono giocatori al top e in grado di gestire la pressione. Serve poi anche capire come ci arrivi, sono partite che fanno una storia a sé. Influiscono tanti fattori, dallo stato di forma al campionato da cui provieni fino ad arrivare agli stadi e agli ambienti”.

Lo Spezia arriva al Manuzzi lanciatissimo come non mai. Sfida già decisa ai nastri di partenza?
“Se devo analizzare le ultime cinque partite vedo che il Cesena ha avuto continuità. Sicuramente lo Spezia battendo il Pisa si è rilanciato nella rincorsa alla serie A che si giocherà fino alla fine, ma veniva da un piccolo momento di appannamento. Il Cesena sta bene e giocare al Manuzzi è difficile per tutti. Chi ha quel pubblico a favore si ritrova una spinta in più ed è difficile da spiegare a chi non ha mai vestito quella maglia”.

C’è qualche giocatore del Cesena in cui si rivede o che le piace particolarmente?
“A me piace tanto Adamo, ha una bella gamba anche se è un ruolo diverso dal mio. A dire il vero, come tipologia di calciatore è difficile ritrovare le mie caratteristiche in qualcuno. La mia speranza è che Berti possa fare il salto di qualità, magari non è in un buon momento ma deve ritrovarsi, può fare cose importanti. Vorrei anche citare Bastoni, ci ho giocato insieme ed è un ottimo calciatore”.