ESCLUSIVO De Feudis: “Cesena, amore mio…”

Cinque promozioni a Cesena. CINQUE. Come lui nessuno. NESSUNO. Signore e signori, riecco a voi il giocatore più vincente di sempre della lunghissima storia del Cavalluccio. Il mitico Conte di Bollate. Sua Santità Giuseppe De Feudis.
De Feudis, se le dico Cesena cosa le viene subito in mente?
“Tutto. Davvero, tutto. La mia mente è piena di fotografie in bianco e nero…”
Scelga allora la fotografia più bella.
“Latina. Stadio Francioni. 18 giugno 2014. Cascione segna dal dischetto l’1-2 definitivo. Il Cesena torna in Serie A. Serata indimenticabile…”
E Piacenza 2010?
“Beh, pure a Piacenza ho goduto di brutto. Ma quella famosa domenica di fine maggio ero in tribuna perché squalificato. E così…”
Che giornata mettiamo sul terzo gradino del podio?
“La festa promozione di Verona del 2009. Quella stagione eravamo partiti male. Poi però ad un certo punto è partita la remuntada. E non ci siamo più fermati…”
Tre promozioni. E sempre lo stesso condottiero seduto in panca…
“Poche storie: Bisoli è Bisoli…”
L’Uomo di Porretta, in pieno ‘stile’ Pippo Baudo, un giorno tuonò così: ‘De Feudis l’ho inventato io!’
“Lui esagera sempre (risatina, ndr), ma di sicuro Bisoli è stato colui che mi ha permesso di sfruttare al meglio le mie caratteristiche tecniche e atletiche…”
La sua prima promozione ‘targata’ Cesena arrivò però nel 2004.
“A Lumezzane, con il grande Castori in panca. Promozione epica pure quella…”
Epica e bollente. Tanto che, pure un pezzo di pane come lei, è riuscito a beccarsi 6 giornate di squalifica…
“La tensione, quando la posta in palio, ti fa fare brutti scherzi. Quel giorno lì ho sbagliato pure io. Ed ho pagato quello che dovevo pagare…”
Quindici anni dopo Lumezzane lei è poi riuscito incredibilmente a mettere in scena il pokerissimo…
“Dopo aver giocato col Cesena in A, in B e in C, mai e poi mai avrei pensato di dover ricominciare tra i campi polverosi dei dilettanti. Ed invece…”
Quella promozione raccolta a Giulianova nel 2019 sta prendendo valore col tempo…
“Tutti davano la nostra vittoria per scontata, ma di scontato nel calcio non c’è nulla. Nulla. Quel ritorno fra i prof ce lo siamo dovuti sudare sino alla fine…”
Quella volta, in panca, c’era Angelini.
“Beppe, in quella stagione, ha fatto un grosso lavoro. Anche perché il Matelica faceva davvero sul serio…”
Ci ha fatto caso? Sinora, squalifica di Lumezzane a parte, abbiamo parlato solo di cose belle…
“Tu però, Bertozzi, lo sai bene: a Cesena ho vissuto anche tanti momenti difficili…”
La delusione più grande maturata in bianconero?
“Il 31 agosto 2010 (proprio l’ultimo giorno di mercato, ndr) il Cesena mi diede il benservito, cedendomi al Torino. E negandomi quella serie A che mi ero appena meritato sul campo, da capitano…”
Io c’ero, quel giorno a Villa Silvia. E lei piangeva, come un bambino…
“Quel pomeriggio mi è letteralmente franata la terra sotto i piedi. Ero distrutto moralmente. E non capivo il motivo di quel divorzio…”
Lei comunque, la Serie A con addosso la maglietta bianconera, l’ha assaggiata comunque…
“Sì, nel 2014-15. Quella stagione però, come ben ricorderai, portò solo quella brutta ed annunciatissima retrocessione…”
Avviciniamoci ai giorni nostri. Ora le dico una data: 23 febbraio 2020.
“Data balorda, quella…”
La sua ultima partita.
“La gara era Cesena-Vicenza. Noi perdemmo 3-1. Poi, causa Covid, il campionato fu sospeso per sempre…”
Uno come il Conte meritava di chiudere la sua carriera da calciatore in un’altra maniera…
“L’hai detto tu, eh…”
Lei avrebbe voluto continuare a giocare un altro anno, giusto?
“Giusto. Ma la società decise ‘solo’ di propormi un incarico da collaboratore tecnico di Viali (incarico che De Feudis poi accettò, ndr)”.
A quel punto il Cesena, una gara per celebrare l’addio al calcio giocato del Re delle Promozioni, avrebbe anche potuto anche organizzarla…
“Per un po’ ci ho sperato in questa partita speciale. Ma ora è inutile stare qui a rimuginare su queste cose, meglio lasciare perdere…”
Anche perché, il popolo che vive a pane e Cavalluccio, continua ancora oggi a portarla nel cuore…
“La cosa è reciproca…”
Ci sono dei tifosi che, sul proprio braccio, si sono tatuati il Conte…
“Lo so bene (sospirone, ndr). Un ragazzo l’ho conosciuto anche di persona allo stadio. Brividi…”
A proposito di stadio. Poco più di due settimane fa, nel corso di Cesena-Salernitana, la Mare le ha dedicato un coro.
“Ogni tanto, quando posso, vado in curva. E devo ammettere che, ricevere un coro dai tifosi bianconeri, è un ‘qualcosa’ che continua a riempirmi il cuore di gioia. Un ‘qualcosa’ difficile da spiegare a parole…”
Era per caso al Manuzzi anche sabato scorso?
“C’ero. Gran bel pareggio, quello conquistato con lo Spezia. Un pareggio che vale come una vittoria…”
Se il Var non ci avesse messo lo zampino, con lo Spezia si poteva pensare anche di vincere…
“Il rimpianto resta. Anche perché, mi pare di capire, il gol di Calò era assolutamente da convalidare…”
Che cosa ne pensa del Var?
“Il Var può essere una ‘cosa buona’. Ma non bisogna abusarne…”
Secondo lei questo Cesena riuscirà a strappare un pass per i play-off?
“Assolutamente sì. E occhio che poi, ai play-off, può succedere tutto e il contrario di tutto. Io ci credo all’impresa. Sognare non costa nulla…”
E lei? Continua a sognare?
“Al campo, ogni giorno. Quando alleno gli Under 12. Allenare i giovani del Cesena mi fa stare bene…”
E magari chissà: tra quei baby bianconeri che corrono dietro a un pallone sotto lo sguardo attento di Sua Santità Giuseppe De Feudis c’è (anche) il Conte del domani. CHISSÀ. Sognare non costa nulla. NULLA.