Rocco Sabato: “Sfida da serie A. Sfogliando l’album delle figurine, Cesena e Pisa erano lì”

Un’annata non particolarmente positiva a Cesena, un’impresa sfiorata in Toscana. Rocco Sabato racconta tutto, anche quel derby perso malamente…
14.02.2025 18:40 di  Adriano Antonucci   vedi letture
Rocco Sabato: “Sfida da serie A. Sfogliando l’album delle figurine, Cesena e Pisa erano lì”
© foto di LaPresse

Due momenti diversi della sua carriera, accomunati dalla passione della gente. Rocco Sabato le maglie di Cesena e Pisa le ha vestite entrambe vivendo stagioni intense. Oggi, con gli scarpini appesi ormai al chiodo, il quarantaduenne difensore si augura di rivedere in serie A i toscani ed anche il Cavalluccio. Avviciniamoci alla sfida del Manuzzi con le sue parole.

Sabato: una sola annata a Cesena, la 2006-2007, costellata di alti e bassi: ci trova delle similitudini con il campionato attuale che stanno disputando i bianconeri?
“A me non piacciono tanto i paragoni, non metterei a confronto le due stagioni. Noi avevamo fatto una prima parte di campionato molto importante, a tal punto da creare aspettative che poi non siamo riusciti a mantenere nel girone di ritorno. Il Cesena di quest’anno sta facendo il suo buon percorso da neo-promossa. È una squadra giovane che sta affrontando un campionato insidioso, difficile, con una classifica corta che ti spinge da una parte all’altra al minimo variare dei risultati”.

In quella stagione in B c’erano tante big tra cui la Juventus. Ricorda la gara al Manuzzi? Ci fu anche qualche momento di alta tensione tra di voi…
"Sì, ci fu un po’ di parapiglia tra Sarti e Anastasi, ma sono cose di campo. Quella partita rischiammo di vincerla, potevamo essere più bravi e fortunati. Di sicuro giocammo una gara importante con un avversario fortissimo. Di quella gara ho un ricordo in particolare, calciai da quaranta metri, un tiro bellissimo. Ma in porta c’era Buffon e riuscì a pararla…”

Ci furono anche due derby con il Bologna, un buon pari al Dall’Ara e un ko amaro per 1-4 al Manuzzi condito dal battibecco tra Del Core e Castori…
“Fu una partita nata male e finita peggio, fui anche espulso. Ricordo che rientrando negli spogliatoi all’intervallo avevo una gran voglia di rivalsa, eravamo sotto 0-3. Mister Castori però ci diede un’impostazione più rivolta al non prenderle per evitare una brutta figura e questo mi rese ancor più nervoso fino all’espulsione. Nei derby si vuole strafare, fare bene per i tifosi, ma a volte le cose non vanno come desideriamo”.

Si è molto discusso all’epoca sul fatto che i giocatori acquistati dal Catania non si fossero mai integrati del tutto. C’è un fondo di verità o è una leggenda metropolitana?
“Io sono stato il primo ad arrivare da Catania e mi sono trovato benissimo. Successivamente sono arrivati Anastasi e Del Core, con il primo che avrebbe dovuto sostituire Pestrin ed in quel momento era quasi impossibile farlo. Quando vai a prendere il posto di giocatori importanti che stanno facendo bene diventa difficile, per questo non si sono integrati e ha pagato tutto l’ambiente”.

Con la maglia del Cesena hai messo a segno due reti, entrambe in casa (con Frosinone e Mantova) che ricordi ha?
“Stupendi. Al Manuzzi ci avevo giocato da avversario e mi aveva lasciato un’ottima impressione. È sempre bello quando esplode la Curva Mare”.

Cosa l’ha spinta poi a lasciare la Romagna dopo un solo anno?
“Io sarei rimasto perché ci sono stato benissimo. Sono stato richiamato dal prestito a Catania in serie A. Devo dire che ho un rimpianto, avrei dovuto comprare casa a Cesena perché è una città bellissima”.

Nel biennio a Pisa (2012-2013, 2013-2014) invece riuscì a imporsi con maggiore continuità. Che ricordo le ha lasciato la piazza?
“È una piazza storica e importante. Ho trovato gente molto attaccata alla squadra. Eravamo un mix tra giovani e calciatori di esperienza, pur senza un grande budget abbiamo sfiorato due volte la promozione dalla C alla B”.

In Toscana però perse anche una finale play-off per salire in B. È stata dura smaltire la delusione?
“Abbiamo fatto ciò che potevamo. Dalle cronache successive a quella finale è anche emerso che il Latina si era mosso per altre strade ed io, che ci fosse qualcosa di strano, lo avevo percepito. Sicuramente è stato un dispiacere non salire in B in quel biennio. Da Pisa sono passati giocatori come Sepe, Provedel, Goldaniga, Rizzo che poi hanno fatto tanta strada”.

Riuscirà quest’anno il Pisa a ritrovare una serie A che manca dal 1990-1991?
“Me lo auguro per la città e i tifosi, lo spero davvero. Nei miei ricordi di bambino, Cesena-Pisa era una sfida di serie A, sfogliando l’album delle figurine le trovavi lì. Beh, mi piacerebbe rivedere questa partita nella massima categoria”.

E il Cesena-Pisa del 2024-2025? Che partita sarà?
“Una partita bella da giocare. Il Cesena in casa fa sempre prestazioni importanti, il Pisa è una corazzata che proverà a fare risultato pieno e avrà voglia di rivalsa dopo la sconfitta con il Cittadella. Che vinca il migliore”.