Plusvalenze fittizie: Cesena colpevole, Chievo salvo per un errore della Procura
È arrivata la sentenza sportiva per l’affare plusvalenze fittizie tra l’ormai defunta AC Cesena e il Chievo. Con una sentenza tutta italiana, per un affare che vede coinvolte due parti, è arrivata la condanna di primo grado solo per la società bianconera, punita con 15 punti di penalizzazione in classifica per i bianconeri da scontare nella stagione 2018/19. Ovviamente RC Cesena non viene coinvolta dalla sanzione.
All’atto pratico non cambierà nulla, visto che l’AC Cesena non è più una società affiliata alla FIGC e pertanto non parteciperà ad alcun campionato nella stagione 2018/19.
Il Chievo, per un vizio procedurale sollevato dal proprio avvocato Marco Deluca – mancata audizione richiesta dal Chievo da parte della Procura Federale prima del deferimento – non è stato ritenuto processabile. La palla ritorna alla Procura Federale, ma il rischio è che si perda in curva come certi missili di Ragusa.
Contemporaneamente il Tribunale Sportivo ha accettato il patteggiamento richiesto da tutti i dirigenti bianconeri, con inibizioni che vanno da due anni per Giorgio Lugaresi a dieci mesi per gli altri ex amministratori.
Di seguito il passo finale dispositivo del TFN: “Società AC Cesena Spa penalizzazione di punti 15 (quindici) in classifica, da scontare nella stagione sportiva in corso 2018/2019, nel caso in cui la Società dovesse risultare iscritta a qualsivoglia campionato organizzato dalla FIGC”.