A TE DEG ME - "Bertozzi, Severi, Rosati: zero critiche alla società"

06.08.2020 18:00 di  Redazione TUTTOCesena   vedi letture
A TE DEG ME - "Bertozzi, Severi, Rosati: zero critiche alla società"
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© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Andrea da Padova: "Ed arrivò il giorno del raduno, chiamiamolo così: sedici boy-scout e niente più… Cari Patrignani, Manuzzi, Lelli e compagnia non basta sbandierare ai quattro venti, col petto in fuori, che il Cesena si è iscritto in anticipo al prossimo campionato di C! Bisogna poi e soprattutto essere in grado di affrontarlo con le dovute risorse finanziarie e tecniche. Ma se non riusciamo a portare in casa manco Tommaso Arrigoni (non dico Pjanic) lasciate stare che è  meglio.
In quanto ai vari Caturano e Zampano perché dovrebbero accettare di rimanere a Cesena se non siamo in grado di offrirgli né l’ingaggio adeguato né prospettive minime di un campionato di alto livello?
Seguire le avvilenti vicende di questo Cesena FC è diventato un po’ come assistere ad una puntata di ‘Un posto al sole’: il nulla assoluto. Capisco la prudenza, capisco non voler fare il passo più lungo della gamba. Ma qui siamo all immobilismo assoluto.
Sono l’unico a vederla così? Non credo… una volta c’era la rubrica ‘A te deg me’ dove il tifoso poteva dire la sua. Poi però, con l’avvento della nuova società, l’avete praticamente abolita. Ho l’impressione che ogni minima critica verso questa gestione sia tenuta ben nascosta e chiusa rigorosamente a chiave. Ed onestamente anche da parte di voi opinionisti - Bertozzi, Severi, Rosati - mi pare che stiate molto ben attenti a non criticare minimamente questa gestione. Magari quest’andazzo vi soddisfa ma sinceramente ho qualche dubbio".

Risponde Stefano Severi. "Caro Andrea, effettivamente TuttoCesena ha ricevuto da poco la prima rata di finanziamenti pubblici per oltre un milione di euro e per questo stiamo ben attenti a criticare chi comanda. O forse no, non siamo noi quelli, ma cambia poco. L'opinione del lettore è sacra quindi partiamo dal presupposto che chi ci legge ci vorrebbe vedere ancora di più all'attacco, baionetta alla mano, impegnati nella decima battaglia dell'Isonzo. Accettiamo senza riserve la critica. Vorremmo però precisare una cosa: possiamo criticare la società per scelte tecniche (la non conferma di Agliardi, la sceneggiata su De Feudis, il rebus Capellini), strategiche (terza rifondazione in tre anni) o persino per una comunicazione spesso approssimativa (il budget variabile sembra quasi una trovata di Corrado Guzzanti che interpreta l'allora ministro Tremonti); non la criticheremo però per le risorse che mette sul piatto. I soci mettono quello che possono, quello che hanno o che si sentono in grado di offrire: diffidate di chi parla di mancanza di ambizione e guarda con occhi a forma di cuore all'avventuriero di turno che prova a comprare il Cesena. I mercanti devono restare fuori dal tempio: per capire meglio l'affermazione andate a vedere cosa stia succedendo in questi giorni nella vicina Rimini, con protagonisti anche due vecchie conoscenze bianconere come Alfio Pelliccioni e l'avvocato Christian Dionigi".