Bar Punto G? No, Bar Cesena!
Nel mio bar preferito, tutti i giorni tra le 17.30 e le 18, puoi trovare Samuele. Idraulico classe 1976 che è cresciuto (anche) con i gol di Hubner e di Agostini. Ma puoi trovare anche suo figlio, il classe 2012 Erik. Che sta già crescendo (bene, benissimo) con le reti di Corazza e di Stiven Shpendi.
Nel mio bar preferito puoi incontrare tanti santi. Tanti poeti. Tanti navigatori. Tanti musicisti. Tanti professionisti della barzelletta. Ma puoi incontrare anche qualche prete pedofilo. Qualche politico locale corrotto. Qualche personaggio con un grado di simpatia che è una via di mezzo tra un Tutor dell’A14 e una merda di alano. Qualche falso ipocrita bravo soltanto ad avvelenare i pozzi dell’ironia. Qualche giornalista locale bravo soltanto a regalare monologhi sugli Americani che hanno la stessa leggerezza di una peperonata scongelata.
Nel mio bar preferito, tutte le sere verso le 19, fa capolino Romina. Una tatuatissima estetista sulla quarantina che, in vita sua, ha visto più piselli che il minestrone di mia nonna.
Nel mio bar preferito, un paio di volte al mese, all’orario dell’aperitivo, 12.15 o giù di lì, fa capolino anche mister Toscano. A lui la barista serve sempre un bel prosecco. E qualche stuzzichino. Niente schiacciatine, però. Solo qualche patatina, qualche oliva, qualche salatino. No, niente schiacciatine. Che non si sa mai. Perché nel mio bar preferito, infatti, ogni tanto fa capolino pure la signorina Sabrina. Una cugina (di secondo grado) dell’allenatore del Montevarchi…
Nel mio bar preferito, proprio sopra la macchina del caffè, è appeso un cartello che dice ‘Un caffè decaffeinato è come una ragazza senza tette’. Vero, verissimo. Un caffè decaffeinato è come una ragazza senza tette. Come il Louvre senza la Gioconda. Come Villa Torlonia senza la Sagra del Baghino. O come il Cesena senza De Rose.
Nel mio bar preferito si tifa Cesena. Ferrari. Ducati. E Marocco.
Il mio bar preferito, sino a una decina di anni fa, si chiamava Bar Punto G. Poi però gli hanno dovuto cambiare nome. Perché gli uomini facevano una fatica boia a trovarlo.