Bergamo dopo dieci anni. Lucchini: “È bello vedere di nuovo il Cesena ad alti livelli dopo tanta sofferenza”
A Bergamo, dieci anni dopo. Lui, l’ultima volta a Bergamo era in campo e vestiva di bianconero dopo aver indossato a lungo il nerazzurro. Stefano Lucchini se lo ricorda bene quel 3-2 all’Atleti Azzurri d’Italia che segnò per certi versi l’inizio della discesa verso la B di quel Cesena. Dieci anni dopo (era il 7 dicembre 2014) si torna a sfidare la “Dea” ed anche se solo per la coppa Italia sarà una serata speciale, dal profumo di grande calcio. Avviciniamoci alla sfida del Gewis stadium con le parole dell’ex difensore.
Atalanta e Cesena sono le ultime due squadre con cui ha chiuso la carriera in serie A. Cosa rappresenta per lei questa partita?
“Sono state senza dubbio due tappe importanti per la mia carriera. Però, lasciatemelo dire: che bello vedere di nuovo il Cesena ad alti livelli dopo tanta sofferenza. Anche se solo per la Coppa Italia, mi fa davvero piacere”.
L’ultimo incrocio è del dicembre 2014 in serie A e non finì benissimo per i bianconeri. Eppure la partita era anche cominciata bene e dopo 43 minuti eravate avanti 0-2. Poi cosa successe?
“Eravamo in totale dominio della partita, poi arrivò quel gol di Benalouane a fine primo tempo che ci ha intimorito. Nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo senza riuscire a ripartire e la conseguenza fu di subire i gol che ci condannarono a perdere incredibilmente quella partita per 3-2”.
Quella sconfitta fu uno snodo cruciale dell’annata, di lì in poi iniziò la discesa del Cesena verso la B. Con il senno di poi, secondo lei, quella squadra si sarebbe potuta salvare?
“Sì, quella squadra poteva fare sicuramente qualcosa in più. Ci è mancata un po’ di esperienza e sicuramente questo è pesato in alcune partite tanto da lasciare per strada punti importanti. Quella sconfitta a Bergamo è proprio l’esempio lampante di quanto sto dicendo”.
Il Cesena che torna a Bergamo lo fa da neopromossa in B per sfidare un’Atalanta che invece è campione d’Europa e in testa alla Serie A. Come si affronta una gara in cui la razionalità ti dà come sconfitto in partenza?
“Sulla carta non ci sarebbe storia, ma attenzione perché la bellezza del calcio sta proprio in queste partite. Alla fine si gioca undici contro undici e può succedere di tutto, anche che la squadra non favorita possa vincere. Il Cesena non avrà nulla da perdere e potrà giocare con leggerezza come ha fatto anche nei turni precedenti”.
C’è però un ulteriore ostacolo: il Cesena ad oggi raccoglie buoni risultati in casa ma va piano in trasferta, esattamente come capitò a lei e compagni nella stagione 2015-2016, sempre in serie B. In base alla sua esperienza, come si spiega questo andamento?
“Il Cesena in casa raccoglie tanto perché pesa il fattore campo, al Manuzzi i tifosi sono un valore aggiunto e la squadra percepisce questa cosa in maniera evidente. In trasferta questo viene in parte meno ed arriva la flessione. Il tempo per invertire la rotta però c’è”.