Dieci anni dopo, un’altra promozione. Marilungo: “Sono contentissimo per le vittorie del Cesena”
L’ultima volta che il Cesena è riuscito ad arrivare lassù lui c’era e ci ha messo più di uno zampino. Guido Marilungo è stato uno degli eroi della straordinaria promozione in serie A del 2013-2014 conquistata anche grazie ai suoi sigilli decisivi nei play-off. Oggi, dieci anni più tardi, dalla sua Montenegranaro osserva le gesta dei bianconeri impegnati lunedì contro la Recanatese, squadra che lo ha visto protagonista nel recente passato.
Marilungo come sta? Che ne pensa di questo Cesena ‘cannibale’?
“Sto bene e sono contentissimo per le vittorie del Cesena. In bianconero ho passato un anno e mezzo bellissimo, mi hanno trattato benissimo e ho ancora molti contatti. C’è poco da dire su quello che hanno fatto quest’anno, è stato un campionato dominato ed hanno conquistato una vittoria meritata che poteva arrivare già dall’anno scorso, ma alla fine va benissimo così”.
La vittoria di quest’anno ha un forte accento romagnolo. Tutta Italia sta parlando dei ragazzi della ‘cantera bianconera’.
“Vincere un campionato è già un grande traguardo, farlo con dei ragazzi del settore giovanile tra i protagonisti è qualcosa di davvero bello. Valorizzare giovani è nel DNA del Cesena, nella mia squadra c’erano Valzania e Moncini che poi sono emersi: la volontà di sfornare talenti c’è sempre stata”.
A proposito, che ne pensa di Cristian Shpendi?
“Molto molto forte. Lo scorso anno quando con la Recanatese ho giocato contro il Cesena c’era suo fratello Steven in campo ma alcuni miei ex compagni mi parlavano di suo fratello e me lo descrivevano come fortissimo: beh, lo è. È difficile ora sapere come lui possa crescere al meglio, certe cose sono soggettive e dipende anche dalle richieste. Certo fare un campionato di B a Cesena soprattutto per un giovane può essere una prova importante”.
Facciamo un tuffo nel passato, alla stagione della sua promozione. Arrivò a gennaio inizialmente senza incidere più di tanto, ma poi con i suoi gol contro Modena e Latina fu decisivo per il salto in A.
“Ho ricordi straordinari. Venivo da un lungo stop e all’inizio ho fatto un po’ di fatica. Piano piano, con l’aiuto del mister, dei compagni e del preparatore Ragnacci sono cresciuto: la squadra mi ha aspettato e sono stato contento di ripagarli. Alla fine sono tornato in forma e sono riuscito ad esser decisivo per la promozione in A. La festa poi è stata bellissima”.
Qualche rammarico forse lo ha per la stagione successiva.
“Ho avuto purtroppo l’ennesimo brutto infortunio, ma l’affetto della gente mi ha aiutato. Il ricordo più bello che ho di Cesena è legato proprio a quel periodo, non mi hanno mai abbandonato e sono stato sempre riempito di affetto. Questo affetto non è mancato anche quando anni dopo sono tornato da avversario e non vi nego che pensarci mi commuove”.
Una parola per il match di lunedì. La Recanatese è a caccia di punti salvezza ma il Cesena ha dimostrato di non essere ancora sazio.
“La Recanatese è a caccia di punti salvezza ma non deve pensare di avere partita facile. Il Cesena giocherà al massimo e spesso quando hai già raggiunto l’obiettivo sei anche più disinvolto concedendoti giocate che magari con la tensione tendi ad evitare. Sarà una bella partita”.
Una domanda che guarda al futuro. Questo Cesena ha dominato la C, cosa serve secondo lei per far bene anche in B?
“Sicuramente quando si vince un campionato così significa che c’è un grande gruppo e magari non va cambiato più di tanto. Certo poi c’è da fare i conti con il salto di categoria, ma va detto che qualsiasi scelta si faccia non sarà facile, come non lo sarà mandar via qualche protagonista di questo successo e lo dico anche a livello umano. Avranno tante belle scelte da fare ma io, per fortuna, faccio un altro mestiere (ride ndr)”.