ESCLUSIVO | Minelli dice tutto: “Cesena, io ci ho sperato sino all’ultimo”
Zero presenze. Zero. La nebulosa Stefano Minelli, a Cesena, in gare ufficiali non ha raccolto nemmeno un minuto di gioco. Epperò, il suo nome, è stato per diverse settimane sulla bocca di tutti. Per tanti motivi.
Minelli, perché proprio il Südtirol?
“Perché il Südtirol è una società solida, ambiziosa. Sono arrivato in questo club con tanta voglia di fare bene (in prestito sino a giugno con diritto di opzione in favore del club altoatesino, ndr). Sono felice, carico come una molla... ”.
A Bolzano ha trovato delle sue vecchie conoscenze…
“Vedi Bisoli (l’Uomo di Porretta aveva già allenato Minelli a Padova, ndr). Il preparatore atletico Chiodi. Oppure il preparatore dei portieri Marini... ”.
Voltiamo subito pagina. La sua breve avventura a Cesena si è rivelata una Caporetto.
“La scorsa estate ero sbarcato in Romagna con ben altre intenzioni, purtroppo non sono mai riuscito a vedere il campo. Sono reduce da quattro mesi non proprio semplicissimi (sospirone, ndr)”.
Riavvolgiamo il nastro, con calma. Lei era venuto a Cesena perché le avevano promesso la maglia da titolare, giusto?
“A Frosinone avevo un contratto già firmato sino al 2024. Se sono venuto a Cesena (sempre firmando un biennale, ndr) è perché mi avevano fatto delle promesse precise. Non sono un pazzo. Non sarei mai sceso in C a giocarmi il posto... ”.
Scusi, ma il fatto che il Cesena avesse in rosa (anche) il figlio del Presidente non l’ha messa in preallarme? Non ha sentito puzza di bruciato?
“Devo essere onesto?”.
Deve.
“Sarò ingenuo ma a questa ‘cosa’ non ci ho nemmeno pensato. Addirittura, prima di firmare, da Cesena mi avevano detto: ‘Vieni qui che così cerchi di far crescere Lewis Junior’. Insomma, ero tranquillo su questo fronte... ”.
Arriviamo però all’ormai famoso prepartita di Cesena-Carrarese...
"Bertozzi, so già dove vuoi andare a parare. E ti dico già che, quell’esclusione dalla formazione iniziale, per me è stato come un fulmine a ciel sereno. Ero arrivato allo stadio convinto di giocare io... ”.
Quanto tempo prima del match ha ricevuto la cattiva novella?
“Circa un’ora prima dell’inizio della gara. E non da mister Toscano... ”.
Che sensazioni ha provato davanti a quella pacchiana esclusione?
“Difficile spiegarlo a parole. Il mondo mi è crollato addosso. La rabbia mi ha preso in ostaggio. Per colpa di un gesto di stizza mi sono fatto anche male da solo (il portiere si procurò, come noto, la rottura del mignolo del piede, ndr)”.
Sul suo calcione consumatosi nelle ‘segrete’ del Manuzzi si potrebbe scrivere un romanzo...
“In quelle settimane ne ho sentite di cotte e di crude su quell’infortunio... ”.
Nonostante quell’harakiri c’era chi diceva che lei sarebbe potuto ugualmente rimanere a Cesena sino a fine stagione.
“Ed infatti sino all’ultimo ho sperato di riprendermi quel posto che, in soldoni, non è stato mai il mio. Rientrato dall’infortunio mi sono rimesso a disposizione del mister, morivo dalla voglia di dare una mano al Cesena. Ma davanti a me ho trovato un grande Tozzo... ”.
Le posso dire una cosa?
“Dimmi, Bertozzi... ”.
Perché a Lucca, quando si era paventata l’ipotesi di sostituire l’acciaccato Tozzo, Toscano ha fatto riscaldare Lewis e non lei?
“Credo perché non fossi ancora al top della condizione. Però è chiaro, se mi chiedi: ‘Stefano, ci sei rimasto male quando il mister ha fatto riscaldare Luca e non te?’, io ti rispondo tranquillamente: ‘Sì, un po’ ci sono rimasto male’... ”.
Con Toscano tutto ok?
“Sì, con Toscano tutto ok... ”.
Davvero?
"Sì. Ci siamo chiariti. Lo giuro”.
Cosa ha provato quando il suo ‘maestro’ Flavoni è stato allontanato?
“Un senso di smarrimento. Ancora non ho capito il motivo di quella decisione. Poi sia chiaro: Scalabrelli è un grande preparatore dei portieri. Ma quel divorzio non ha lasciato di stucco soltanto il sottoscritto”.
Cosa le mancherà di più di Cesena?
“I miei (ormai ex, ndr) compagni di squadra: tutti uomini straordinari. E poi i tifosi: Cesena è una piazza strepitosa, una piazza che trasuda calcio e passione da ogni poro. Cesena non merita di stare in Serie C, ho ancora davanti agli occhi il pienone del derby col Rimini”.
La Reggiana è battibile?
“La Regia fa paura, 5 punti da recuperare non sono pochi. Ma io sono fiducioso, il Cesena ha tutte le carte in regola per vincere il girone. I bianconeri se la giocheranno sino alla fine. In bocca al lupo, caro Cavalluccio. Peccato sia andata così, ma io continuo a fare il tifo per te, da Bolzano”.