ESCLUSIVO Silvestri: “Meritavo una chance in B. Cesena resta nel cuore…”
La sua turbolenta separazione dal Cesena, la scorsa estate, ha fatto rumore. Tanto rumore. Pure troppo rumore. Resta però il fatto che Luigi Silvestri – ora in forza al Trapani – oltre ad essere stato uno dei grandissimi protagonisti della splendida cavalcata verso la Serie B ‘targata’ Mimmo Toscano, è stato pure uno dei giocatori più amati e più osannati dell’ultimo decennio bianconero. Non a caso, fatto più unico che raro, lo scorso agosto un gruppo di tifosi del Cavalluccio ha lanciato online una sorprendente petizione al fine di chiedere a Fabio Artico di confermare in riva al Savio (anche) il 31enne difensore siciliano.
Silvestri, lunedì scorso al Gran Galà del Calcio lei è stato insignito del titolo di ‘Miglior difensore centrale Top 11’ relativo alla scorsa stagione di C. Una gran bella soddisfazione: dico bene?
“Bertozzi, dici benissimo. Per il sottoscritto, l’aver ricevuto questo premio (premio che Silvestri aveva già ricevuto 3 anni fa, quando militava tra le fila dell’Avellino, ndr), è un motivo di orgoglio. Perché dà ancora più valore alla promozione conquistata la scorsa stagione a Cesena. Dietro a questo premio c’è il sacrificio di una squadra intera, di mister Toscano, dei tifosi bianconeri…”
Anche in questo già robusto scorcio di stagione lei non ha perso il vizio del gol. Sono già 3 i suoi centri all’attivo.
“La mia vera missione è quella di non far prendere gol alla mia squadra. Però è chiaro che, quando sei tu a gonfiare la rete, la soddisfazione è enorme. Sì, in questi primi due e mesi e mezzo di campionato ho già bissato i gol della scorsa stagione. Sono felice per questo. Felicissimo. Quest’anno però, di reti, ne voglio segnare molte di più. Voglio portare il Trapani in alto. Il più in alto possibile…”
Ok, va bene il Trapani. Un uccellino però ci ha detto che lei continua a fare ancora il tifo per il Cesena. E non soltanto perché il suo cartellino è ancora di proprietà del Cavalluccio.
“Il passato non si può cancellare all’improvviso, con un colpo di spugna. Cesena era, è tuttora e resterà per sempre nel mio cuore. Seguo spesso il Cesena in tv, continuo ad essere il primo tifoso dei bianconeri. E sono davvero molto contento del fatto che la squadra sia riuscita a confezionare un ottimo avvio di stagione. Ma non avevo dubbi su questo: lo zoccolo duro del Cesena è quello dell’ultima promozione…”
Chi le sta particolarmente piacendo di questo Cesena ‘targato’ Mignani? E, soprattutto, secondo lei dove potrà arrivare questa squadra?
“Beh, è chiaro che Shpendi è partito alla grande anche in B: adesso è lui la vera arma letale del Cesena. Pure Berti mi sta piacendo parecchio: il suo talento non si discute. Però attenzione: il Cesena, in casa, ha altri giovani di grande interesse. Pieraccini e Francesconi, ad esempio, al momento non hanno avuto tanto spazio. Però pure loro sono fortissimi. Oserei dire dei predestinati. Dove può arrivare il Cesena? Adesso che mister Mignani ha sistemato qualche problemino di dietro, direi che può puntare tranquillamente ai play-off…”
Lei, a 31 anni suonati, non ha mai fatto la B. Cosa risponde a chi afferma con forza che uno come Silvestri non potrebbe assolutamente misurarsi sui palcoscenici cadetti?
“Bertozzi, qui vuoi proprio girare il coltello nella piaga (sospirone, ndr). Su questo argomento, in questi ultimi mesi, ne ho sentite tante di cazzate. E qualcuno, a Cesena, su queste cazzate ci ha marciato sopra. Affibbiandomi l’etichetta di difensore da C. Perché in carriera non ho mai fatto la B? Semplicemente perché, quando ero un giovane di prospettiva, il sottoscritto aveva dei grossi limiti mentali e caratteriali. Poi però col tempo, diciamo dai 26 anni in su, sono cresciuto. Sono maturato. Ho colmato le mie lacune…”
Perché allora la scorsa estate il Cesena non l’ha confermata? Lei era fresco di rinnovo contrattuale. Era reduce da una stagione pazzesca. Era pure uno degli idoli della Curva Mare…
“L’allontanamento di Toscano è stato decisivo per il mio divorzio (Silvestri era uno dei giocatori più utilizzati dall’attuale trainer del Catania, ndr). Io credo comunque che, al di là di tutto, per quello che ho dimostrato sul campo e per il mio proverbiale attaccamento alla maglia, una chance in Serie B l’avrei meritata. Ah, Bertozzi. Te lo dico subito: non mi venire poi a parlare, come hanno fatto altri, di mancanza di centimetri. Nel calcio (così come sotto le coperte, ndr) i centimetri non sono tutto. Chi dice che Silvestri non ha i centimetri giusti per fare la B mente sapendo di mentire. Silvestri, come d’altronde De Rose, non è stato confermato a Cesena mica per questioni tecniche, di statura o anagrafiche. Ma ‘solo’ per questioni prettamente personali…”
Quando parla di ‘proverbiale attaccamento alla maglia’ cosa intende di preciso? Si spieghi meglio.
“Per la maglia del Cesena ho sempre dato tutto. E sottolineo con forza la ‘parola’ tutto. Sono sceso in campo anche quando la pubalgia non mi dava tregua, ho sempre risposto ‘presente’ anche quando avevo le pile scariche. Ah, un’altra cosa. Lo scorso 14 giugno, undici giorni dopo la nascita di mio figlio, con l’intento di farmi trovare pronto in vista della partenza per il ritiro di Acquapartita, sono salito un mese intero a Cesena per curarmi la pubalgia. Sacrificando, per il bene del Cesena, tutti i miei affetti più cari e le mie meritate vacanze. Dimmi tu se questo non è attaccamento alla maglia…”
C’è una cosa in particolare che non riesce a mandare giù? Un cruccio che, magari, la accompagnerà per il resto dei suoi giorni?
“A 31 anni (32 il prossimo gennaio, ndr) non mi sento vecchio. Però è chiaro che il rimpianto di non essere riuscito a debuttare in Serie B con la maglia del Cesena è ancora alle stelle. E pensare che, la scorsa estate, prima del mio trasferimento al Trapani, se solo Mignani mi avesse convocato per almeno una partita, se solo non mi avessero sbattuto fuori rosa, avrei potuto fare il mio debutto. Mi sarebbe bastato anche un solo minuto. Un solo minuto. In un minuto, di sicuro, non avrei fatto tanti danni (sorrisino maligno, ndr). E sarei stato l’uomo più felice del mondo…”
È andata così. Ma il matrimonio Silvestri-Cavalluccio è storia. E non si cancella. Tre fotografie ‘targate’ Cesena che porterà sempre con sé…
“La prima fotografia non è legata al campo. Ma a quella tragica alluvione del maggio 2023 che ha sconvolto la Romagna: dopo quel dramma siamo stati noi giocatori, di nostra spontanea volontà, a voler andare a spalare il fango assieme agli abitanti di Cesena. Esperienza a dir poco toccante. Tornando al campo… mi piace ricordare il gol che ho segnato alla Vis Pesaro (novembre 2023, ndr): è stata in quell’occasione che, con la mia esultanza, ho ‘annunciato’ a tutti la futura nascita di mio figlio Edoardo. Poi, ovviamente, c’è la festa promozione consumatasi lo scorso 30 marzo. Subito dopo la vittoria col Pescara. Nella splendida cornice del Manuzzi…”
Un Manuzzi che non ha mai smesso di ringraziare Luigi Silvestri. Di fare il tifo per lei. Conosco personalmente diversi tifosi bianconeri che ora fanno il tifo (anche) per il Trapani…
“Sono queste le cose belle del calcio, le cose che ti scaldano il cuore, le cose che ti fanno amare questo lavoro. Anzi, Bertozzi: fammi approfittare di questa intervista per ringraziare tutti coloro che mi hanno voluto sempre bene, tutti coloro che mi hanno sostenuto nei momenti belli e nei momenti più difficili, tutti coloro che la scorsa estate hanno ideato quella petizione per cercare di farmi restare in bianconero. Grazie a tutti. Grazie di cuore…”
Lei, a Trapani, è arrivato ‘soltanto’ in prestito. Ed è legato al Cesena sino al 30 giugno 2026. In cuor suo sogna ancora di poter riabbracciare il bianco e nero di Romagna?
“Io ora penso solo al presente. Al Trapani. Voglio vincere un altro campionato di Serie C (e per Silvestri, questa, sarebbe la seconda promozione in B, ndr). Poi si vedrà. Bertozzi, ora però devo proprio andare. Ci si rivede magari un giorno in Romagna. Intanto, però, dai un bacio per me a tutta Cesena. Al popolo bianconero…”