William Viali, ovvero colui che ha ricostruito il Cesena
E così torna al Manuzzi William Viali, per la prima volta dopo quella maledetta partita col Monopoli, pesantissimo colpo alle spalle sul popolo bianconero che ancora portava addosso le ferite del Matelica. E ancora nessuno poteva sapere che, appena un anno dopo, col Lecco sempre nello stesso stadio sarebbe andata ancora peggio. Era una serie C che sembrava non finire mai, un incubo senza risveglio, una storia, quella ricominciata dopo il fallimento del 2018, che non ne voleva sapere di tornare grande come una volta.
Certo, l'epilogo non fu dei migliori: ma sarebbe ingiusto giudicare due anni e mezzo di lavoro in Romagna di William Viali da due sole partite, Monopoli e Matelica. Allora facciamo un salto indietro, quando ancora il Covid non aveva sconvolto le nostre vite e l'unica vera fonte di preoccupazione era Ciccio Modesto sulla panchina bianconera e il credo del bel calcio. Quel Cesena neopromosso in C lottava per salvarsi e i problemi erano tanti, sia dentro che fuori dal campo. Il progetto di rifondazione di Pelliccioni era fallito, certi procuratori comandavano troppo e la squadra costruita non era per nulla all'altezza del campionato da affrontare. In questo contesto arriva Viali che fa quello che può prima del coronavirus, delle mascherine e di un 2020 da incubo.
Il campionato in qualche modo riparte a settembre e questa volta Viali c'è sin dall'inizio, in compagnia di un direttore sportivo giovane ma già esperto: Moreno Zebi. Il duo Viali-Zebi, con un budget certo non illimitato, inizia ad operare una piccola rivoluzione tecnica. Porte chiuse per i vecchi procuratori, spazio ai giovani (per la verità anche a seguito della decisione della cordata di soci a capo della holding) e qualche elemento esperto a fare da chioccia.
Il primo anno il Cesena tiene un alto ritmo fino a Natale poi il Covid stravolge il campionato e tra inverno e primavera arriva il tracollo, parzialmente limitato dall'inserimento di Di Gennaro. L'ex laziale segna il primo crocevia del percorso bianconero di Viali: decide le partite come pochi ma stravolge l'assetto tattico dei bianconeri. L'harakiri col Matelica è il riassunto perfetto della stagione bianconera: Di Gennaro fa segnare e fa subire. La decisione di Viali è coraggiosa: si dovrà ripartire senza l'ex biancazzurro, ormai divenuto beniamino del pubblico.
Le dicotomie: l'anno seguente sarà volta del duello Berti-Viali. Già, il talento di Calisese fa il suo debutto in prima squadra e il merito per averlo lanciato è dell'attuale tecnico della Reggiana. In tanti si ricorderanno le critiche a Viali per impiegare poco quel ragazzino all'epoca ancora giovanissimo ed acerbo ma quasi nessuno gli ha dato merito per averlo fatto esordire tra i prof. La sua scelta e il suo coraggio divennero ancora più evidenti un anno dopo quando Toscano scartò Berti addirittura durante il ritiro e grazie all'inesperienza di Massimo Agostini il Cesena rischiò di perderlo per due lire. Sappiamo tutti poi come è andata a finire (anzi, come sta proseguendo) la grandissima storia di Berti a Cesena.
Con un budget sempre piuttosto limitato Viali nel suo terzo campionato a Cesena riuscì ad agguantare un onorevolissimo terzo posto dietro alle corazzate Modena e Reggiana, dotate di budget di altra categoria. Viali in quel 2022 fece anche tanti errori, certo, come quello di non mettere fuori rosa Ardizzone dopo che aveva gettato rabbiosamente la maglia bianconera a seguito di una sostituzione o del pessimo Calderoni. Tutto questo per la strategia già citata di affidarsi sempre a senatori esperti che, in certi momenti, hanno semplicemente tradito il loro mentore. A sua discolpa c'è poi da sottolineare che, appunto, il funesto mercato del gennaio 2022 venne fatto dagli americani con gli innesti - disastrosi - di Frieser e Pittarello. E per fortuna non fu possibile inserire nella lista dei giocatori utilizzabili un certo Luca Lewis.
A fronte di tutto questo nella stagione 2021/22 nacque il Cesena che avrebbe, in due anni, completato la scalata alla Serie B: dal terzo posto di Viali al secondo Toscano e poi al trionfo della scorsa primavera. Di quel Cesena sono rimasti solo Ciofi e Berti ma tutto è partito da lì. E dalle macerie di Modesto a quelle di Toscano c'è un oceano, sia tecnico che temporale: il traghettatore è stato proprio William Viali.
Sabato quindi quando lo saluteremo al Manuzzi, ricordiamoci che non è solo l'allenatore di Matelica e Monopoli: è anche l'uomo che ha ricostruito il Cesena.