Zebi: “Avrei voluto fare di più. Le condizioni a Cesena non erano quelle di oggi”

Uno dei punti più alti del Cavalluccio durante il biennio di gestione del direttore sportivo eugubino fu proprio una partita interna contro il Mantova, prossimo avversario dei bianconeri, ai play-off del 2021.
27.09.2024 11:30 di  Adriano Antonucci   vedi letture
Zebi: “Avrei voluto fare di più. Le condizioni a Cesena non erano quelle di oggi”
© foto di CesenaToday

L’ultima volta al Manuzzi fu un play-off di serie C, era il 2021 e il ritorno in serie B era ancora ben lontano. Quel Cesena-Mantova 2-1 il direttore Moreno Zebi lo ricorda bene, fa parte dei suoi ricordi più belli in bianconero. Con lui, i suoi ricordi e la sua lettura del passato e del presente ci avviciniamo al match di domenica.

Direttore, come sta? Domenica c’è Cesena-Mantova quello dell’ultima volta al Manuzzi per lei è un ricordo dolce, forse il più bello in bianconero.
“Di momenti belli a Cesena ne ho passati tanti, così come tante sono state le sliding doors. La mia è stata un’esperienza positiva, appagante, ne vado molto fiero e ci sono particolarmente legato. Quella partita con il Mantova fa certamente parte dei ricordi belli, mi vengono in mente la preparazione, l’attesa, la consapevolezza di poter far bene, cosa che poi avvenne. Sì quel Cesena-Mantova 2-1 è un ricordo bello”.

Oggi c’è un Cesena molto diverso, l’unico punto fermo è Andrea Ciofi. 
“Ad Andrea mi lega un grande affetto, ho stima di lui come uomo e come calciatore. Ho avuto il privilegio di conoscerlo dal punto di vista umano e posso dire che la mia speranza è che continui il percorso meraviglioso con questa maglia, perché merita anche di più di quello che ha raggiunto fin qui. Stiamo parlando di un ragazzo che per certi versi è di ‘un’altra epoca’, ancorato a valori che oggi si fa fatica a trovare”.

Ha qualche rammarico per come è finita la sua esperienza a Cesena?
“Il rammarico c’è e sta nel fatto che avrei voluto fare di più. Non so se c’erano i presupposti per poterlo fare, le condizioni a Cesena non erano quelle di oggi, ma credo che al di là del risultato del campo la nostra gestione sia stata equilibrata non esposta a danni gestionali. Questo ha sicuramente fatto bene al Cesena e posto la basi per la realtà odierna”.

A proposito di questo, c’è un ‘colpo’ al quale è più affezionato?
“Penso a Collocolo preso da una squadra retrocessa in D e poi rivenduto a tanti soldi o a Candela che oggi è al Venezia. Ma ci sono anche Pierini, rilanciato e venduto o Bortolussi e Giulio Favale. Forse non molti ricordano che sia Berti che i gemelli Shpendi sono stati messi sotto contratto da noi. Credo che abbiamo lavorato rispettando lo spirito del Cesena e dei cesenati”.

E quello sfumato che le crea più rimpianto?
“Credo Giovannini, oggi è al Gubbio. Penso che avrebbe fatto al caso nostro, l’operazione era avviata ma purtroppo non si concluse per una serie di fattori”.

La vittoria del Cesena a Pisa a messo in risalto la validità delle cosiddette seconde linee, quanto è importante avere una rosa così lunga e valida?
“Va detto innanzitutto che secondo me chi è sceso in campo a Pisa non è una seconda linea. Parliamo di giocatori importanti come Celia, Prestia o Francesconi. Chiarito questo, è normale che in un campionato lungo, complicato e faticoso come la serie B è importante avere a disposizione una rosa profonda e valida in tutti i suoi effettivi. La vittoria di Pisa è stata un bel risultato, regalarsi una partita contro una big contro l’Atalanta non è cosa da poco”.

Ha sentito Artico ultimamente? Che giudizio dà alla strategia di mercato del Cesena?
“Con Fabio ho un ottimo rapporto. È un amico, un ragazzo che stimo molto, una persona onesta e capace. Credo che sin dall’anno scorso lui e tutto lo staff abbiano fatto un ottimo lavoro. Il Cesena è una bella realtà, stanno dando continuità al lavoro svolto e stanno dimostrando che oggi si può essere competitivi non solo spendendo, ma anche valorizzando il materiale interno dei settori giovanili. I ragazzi di Cesena sono stati determinanti nel successo dello scorso anno e questo è grande merito della gestione di Fabio, dell’ambiente e degli allenatori”.

Mignani-Viali: vede delle similitudini tra i due?
“Mignani lo avrei voluto nel 2019 sulla panchina del Novara. I contatti erano molto avviati, lui veniva da Siena dove aveva fatto molto bene, ci siamo anche incontrati ma poi prima della chiusura non se ne fece più nulla. Lui e Viali sono due innamorati del calcio giocato bene, sono persone serie e intelligenti. Per William Viali poi, posso spendere solo belle parole, ha ricevuto a Cesena qualche critica spesso ingiusta e ora sta dimostrando di essere un grande allenatore, così come lo è Mignani che merita di far bene a Cesena”.

Cesena-Mantova, come finirà secondo lei?
“Il Cesena in casa può puntare a vincere sempre, trascinato dall’entusiasmo e dal calore del suo pubblico. Il Mantova è una squadra propositiva, coraggiosa e di qualità: ci sono gli ingredienti per una bellissima partita. Io, per parte mia, proverò ad essere al Manuzzi perché tornarci è sempre un piacere”.