Per il Cesena niente terapia di Coppa. E adesso…
Ci credevano in pochi, al miracolo. In pochissimi. In quattro gatti. Anzi no, mi correggo: non ci credeva nessuno, al sorpresone di Coppa. Nessuno. Anche perché, lo abbiamo visto anche ieri sera, Atalanta e Cesena al momento non fanno lo stesso sport. Proprio così: ora come ora la Dea, rispetto al Cavalluccio, è di un altro pianeta. Pardon, di un’altra galassia. Certo che però, se ti presenti – per giunta con mezza Italia Pallonara che ti guarda in diretta su Italia 1, all’orario dell’aperitivo – al cospetto dell’attuale capolista della Serie A con in campo (anche) difensori che probabilmente farebbero fatica a trovare una maglia da titolare in una squadra di bassa fascia di Serie C, con bolsi centrocampisti in crisi d’identità e con abominevoli attaccanti al gusto di nebulosa che non vedono la porta avversaria nemmeno col binocolo, forse vuol dire che un po’ ‘pataca’ lo sei. Forse vuol dire che non sei soltanto un seguace del turn over. Ma anche dell’harakiri. E di quel Tafazzi portato al successo tanti anni fa da Giacomo Poretti del trio Aldo-Giovanni-Giacomo. Vabbè, è andata. Inutile spendere altre parole su questa Caporetto di Coppa. Molto meglio pensare al campionato. Alla trasferta di Castellamare di Stabia. Ecco, la trasferta di Castellamare di Stabia. Una trasferta gonfia di insidie, di pericoli, di trabocchetti, di bucce di banane. Anche di merde di alano, oserei dire. Merde belle grosse, tra l’altro. Visto che, la Juve Stabia, è una delle grandi rivelazioni (forse la più grande rivelazione) di questa prima parte di torneo cadetto. Visto che, il Cesena, sinora lontano dal Manuzzi ha viaggiato (quasi) sempre con le marce basse. Riuscendo a racimolare, su otto apparizioni, soltanto una striminzita vittoria (a Cittadella), due pareggi gonfi di rimpianti (Palermo e Salernitana) e cinque sonanti sconfitte senza particolari alibi (Sassuolo, Spezia, Pisa, Frosinone e Bari). Lo dice la classifica, lo dice il buonsenso, lo dice (anche) il cuore del Popolo Bianconero: questo Cesena – nonostante le sue lacune in ogni zona del campo – ha tutte le carte in regola per riuscire a strappare un pass per i play-off. Tutte. Epperò, visto e considerato che la band di Mignani nel girone di ritorno probabilmente non riuscirà a tenere questi ritmi indiavolati in casa (sinora l’ex catino della Fiorita ha fruttato a Berti & Friends ben 20 mattoncini: 6 hurrà, 2 pari e 1 ko), è palese che per poter ambire a qualcosa di più di una ‘semplice’ salvezza il Cavalluccio in trasferta dovrà cambiare registro. Dovrà diventare più cinico. Magari già da domenica prossima. L’accendiamo?
PS 1: Quelli che… erano sicuri al 100% che il Cesena in quel di Bergamo sarebbe andato incontro a una colossale disfatta. A una Caporetto (tennistica) di proporzioni bibliche. All’ennesimo flop lontano dal Manuzzi…
PS 2: Quelli che… speravano in un’onorevole sconfitta di misura. In un ko esterno che, nonostante tutto, avrebbe comunque rappresentato per il Cavalluccio una robusta flebo di fiducia in vista della trasferta di domenica…
PS 3: Quelli che… ma se domenica perdi (anche) al Romeo Menti – ho detto al Romeo Menti, non a San Siro o al Santiago Bernabeu – forse allora ieri sera, davanti a mezza Italia Pallonara che ti guardava in diretta su Italia 1, era meglio giocare con qualche titolare in più…