Bertissimamente Berti. E la Serie A (ri)chiama…

Come sembrano lontani i tempi in cui (prima) Viali e (poi) Toscano tenevano in panca il Talento di Calisese. E a Firenze si mordono ancora le mani per non averlo riscattato…
06.09.2024 00:00 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Bertissimamente Berti. E la Serie A (ri)chiama…
© foto di Ceccaroli (@shootstarkid)

Ha fatto la gavetta, Tommaso Berti. La gavetta vera. Ingoiato bocconi amari, amarissimi. Assistito ad abominevoli porcate. Sì, abominevoli porcate. Perché io me li ricordo bene quei tempi (nemmeno troppo) lontani in cui il Predestinato finiva mestamente in panca per far posto al bolso Ardizzone (giusto, mister Viali?) o alla nebulosa Bumbu (dico bene, mister Toscano?).

Di Berti, tanti professoroni di borgata, dicevano che era un po’ troppo magro. Un po’ troppo leggerino. Che non aveva il fisico per giocare in Serie C. Che la Serie B l’avrebbe potuta vedere soltanto nelle figurine. A Firenze, anno del Signore duemilaventitré, avrebbero potuto riscattarlo dal Cesena per un una misera manciata di euro (350mila). Non l’hanno fatto. Ed adesso, in Terra di Toscana, sono lì che si mordono ancora le mani.

È partita timidamente, l’ascesa di Berti verso l’Olimpo della pedata nostrana. Poi però, il Talento di Calisese, ad un certo punto ha deciso di ingranare le marce alte. Altissime. La scorsa stagione, con 36 presenze impreziosite da 6 gol e da 8 assist, il centrocampista classe 2004 è stato uno dei grandi protagonisti della promozione del Cesena. Dopo una calda estate in cui ben cinque club di Serie A hanno bussato inutilmente alla sua porta (Monza, Venezia, Parma, Empoli e Torino), Berti – per la grande gioia del Popolo Bianconero – in questo scorcio di stagione cadetta è ripartito alla grande. Riuscendo a mettere via nelle prime 4 uscite altrettanti gettoni di presenza, 1 bellissimo gol (segnato proprio domenica scorsa nella Fatal La Spezia) e 2 assist succosi.

Piedi educati, intelligenza tecnica, polmoni d’acciaio, un discreto fiuto del gol, umiltà a vagonate e un cuore tinto – oltreché di Rosso Ferrari – di bianco e nero ‘targato’ Romagna: non vuole più fermarsi, il Predestinato. Non vuole più fermarsi. Ed il bello, fidatemi di me, deve ancora arrivare. Non spargete però troppo la voce in giro, gentili lettrici e gentili lettori. Che sennò quelli del piano di sopra – leggasi  quelli della Serie A; con in prima fila il Toro, il Monza e la ‘new-entry’ Milan… – si rimettono immediatamente sulle sue tracce. Anche se, sia chiaro, Berti (contratto col Cavalluccio in scadenza al 30 giugno 2027) sino al prossimo giugno rimarrà sicuramente in riva al Savio. Con la speranza di portare il suo amato Cesena il più in alto possibile…