Primo bilancio per Artico: “Mercato difficile e soddisfacente, ora parla il campo”
Conclusasi la finestra del mercato estivo è tempo di bilanci, almeno per quanto riguarda il saldo fra entrate e uscite degli ultimi mesi di trattative. Il direttore Fabio Artico, intervenuto oggi in sala stampa, considera il tutto soddisfacente: “Sono molto contento di ciò che siamo riusciti a fare in un mercato lungo e complesso come il nostro, ma solo il campo ci saprà dare un giudizio. Mi sento di aver portato a termine gran parte delle cose che avevo programmato”.
Spende parole dolci anche per il modus operandi della dirigenza, sottolineando come ad inizio sessione gli sia stato permesso di acquistare giocatori senza invadenti pressioni sul farne uscire altri, aspetto che ha comunque rallentato le operazioni sul rush finale a detta dello stesso direttore, in un mercato che prosegue anche dopo l’inizio ufficiale dei campionati.
Ci tiene anche ad allontanare - per quanto possibile… - le voci che vorrebbero Cristian Shpendi lontano dalla Romagna, affermando come esistano società interessate al gioiello albanese ma non siano mai arrivate reali offerte per lui, fra l’altro in trattativa per un rinnovo di contratto con vista 2028.
Si passa poi ai giudizi sui due ultimi arrivati, Tavsan e Mendicino: “L’olandese è un profilo che si è concretizzato nelle ultime giornate, nonostante lo conoscessi da tempo. Appena è venuta fuori la possibilità abbiamo chiuso il suo arrivo perché ci serviva un giocatore con quelle caratteristiche. Su Mendicino il discorso è simile: era un giocatore che avevamo attenzionato già nella scorsa stagione e di cui avevamo bisogno. Il confronto fra lui e De Rose? Non mi preoccupa la mancanza di esperienza, il nostro obiettivo era aggiungere un calciatore con determinati spunti ed è ciò che abbiamo portato a termine”.
Sulla differenza tra fare mercato in Serie C e in Serie B si è esposto così: “Per questioni numeriche è certamente più complesso agire nel mercato della B, essendo che la differenza di squadre fra le categorie è di quaranta compagini e di conseguenza ci sono molti meno profili attenzionabili”.
Ulteriori spunti della conferenza vertono invece su due argomenti recenti, quali la scelta fra Silvestri e Piacentini, che lo stesso direttore afferma essere stata fatta sulla base delle caratteristiche tecniche e fisiche del secondo, più strutturato fisicamente e in grado di ricoprire molteplici ruoli all’interno del sistema difensivo, e sull’età media del comparto avanzato, dove sembra mancare un po’ di esperienza: “Per me non esistono giocatori giovani o esperti, esistono i giocatori forti o meno forti e queste quattro partite confermano che la nostra linea è giusta”.
Situazione in attacco che dipende anche dal ritardo di condizione di Van Hooijdonk, sul quale Artico non si sbilancia troppo “Può essere definito una scommessa perché in Serie A non ha brillato ma la Serie B è un campionato diverso e lui ha dimostrato in Olanda di saper segnare tanto”.
Sulle discussioni riguardo alla portata fisica del centrocampo, reo di aver perso capacità di incontrismo, il direttore ci tiene a sottolineare come il cambio di filosofia di gioco da Toscano a Mignani abbia inciso sulla decisione di avere dei giocatori più di palleggio e meno di rottura e che la scelta sia stata fatta di comune accordo con l’allenatore.