Frieser è già a Cesena. Intanto Calderoni ammette: “Non conosco benissimo la C…”
Successivamente a quella di Filippo Pittarello, dopo appena tre giorni è ancora tempo di presentazioni nella sala conferenze dello stadio Dino Manuzzi. Stamane si è infatti tenuta la presentazione dedicata a uno degli ultimi acquisti del Cesena, Marco Calderoni, che dopo la sua avventura decisamente negativa in questa prima parte di stagione al Vicenza, ha deciso di sposare la causa bianconera con un corposo contratto fino al 30 giugno 2024.
Ad aprire le danze è come di consueto il ds del Cavalluccio Moreno Zebi, che oltre a disquisire del nuovo terzino sinistro del Cesena, affronta anche nel dettaglio il discorso calciomercato, dato che mancano pochissimi giorni alla chiusura di questa finestra di riparazione: “Siamo molto contenti di questo acquisto; la presentazione del giocatore è quasi superflua per il suo percorso. Crediamo che Marco sia un ulteriore tassello che entra a far parte della nostra famiglia. Il fatto che abbia dato fiducia al nostro progetto ci rende orgogliosi. Ora l’obiettivo è come sempre voler vincere tutte le partite disponibili, per poi arrivare verso un traguardo sempre più grande. Gli ultimi colpi di mercato? Per quanto riguarda la difesa ci serviva un nome vista la prolungata assenza di Mulè, Allievi è stata un’opportunità che abbiamo deciso di cogliere. Il Como non è felice di perderlo; lui ha una gran voglia di ripartire dopo l’infortunio.
Frieser? È sempre un’operazione volta ad alzare il livello del centrocampo e della rosa in generale. C’è una trattativa in corso, il giocatore è già qua a Cesena, vedremo… Per quanto riguarda le cessioni, stiamo cercando di trovare una sistemazione ad Adamoli e Nannelli, ma abbiamo ancora tempo per definire le cose. A livello numerico pensiamo di chiudere questa campagna con la cessione di questi due giovani che hanno trovato poco spazio, andandoli a sostituire con giocatori con un percorso più strutturato (Allievi e Frieser, ndr)”.
In seguito, la palla passa proprio a Calderoni, che esordisce dichiarando: “Questa di Cesena è una grandissima opportunità anche per rimettermi in gioco. Nell’ultimo periodo a Vicenza non è stato facile, non siamo più riusciti a risalire dal fondo della classifica. Per me questa è un’avventura nuova in una nuova categoria e piena di tanti nuovi stimoli. A Vicenza tante cose non sono andate bene. Direi che è stato l’andamento della squadra in generale. Io però ora sono concentrato qui, sono molto felice di far parte di questo progetto ambizioso. I presidenti, i compagni e l’ambiente in generale trasmettono tanta energia positiva. Darò tutto me stesso. Conosco l’ambiente, è molto caloroso. È una piazza molto importante. Appena ho saputo del Cesena non ho esitato, sono orgoglioso di essere qui. La trattativa non è stata lunga, più che altro c’erano dei problemi contrattuali con il Vicenza. Sulla mia titolarità domenica? L’ultima partita da titolare l’ho fatta a fine novembre, poi sono stato messo un po’ ai margini a Vicenza; non sono proprio al pieno della condizione”.
Successivamente il classe ’89, presente allo stadio in occasione di Cesena-Viterbese, racconta le sue sensazioni provate ad assistere dal vivo a quel “pimpante” 0-0, parlando poi anche più in generale del gioco messo in mostra dalla squadra di Viali durante questa prima parte di stagione: “La Serie C non la conosco benissimo. Ho assistito a Cesena-Viterbese e mi aspettavo botte e cazzotti. Invece ho visto che il Cesena ha giocato veramente a calcio e io mi sono divertito a vedere la partita. Non è facile trovare questo tipo di gioco, che sta portando i suoi frutti in questa stagione. Il gioco che fa il mister è un tipo di gioco nuovo; ci vuole un po’ di tempo per amalgamarlo. È un calcio molto propositivo, fatto di palleggio. A 32 anni non si finisce mai di imparare, e sono contento di farlo. Ci vorrà del tempo ma non vedo l’ora di iniziare questa avventura. Il mister è già stato chiaro su quello che lui pretende da me. La squadra ha una forte identità e un forte credo”.
Calderoni prosegue poi parlando della “rivalità” a cui assisteremo nei prossimi mesi tra lui e il titolarissimo Giulio Favale, per poi concludere la conferenza disquisendo delle sue esperienze ed interessi dentro e fuori dal campo. “Ho visto Giulio, è un ragazzo con tantissime qualità. Mettere in difficoltà il mister sarà uno stimolo in più; quando c’è competizione è un bene per tutti e può solo che far bene. Con la mia esperienza spero di poter essere d’aiuto.
L’esperienza più significativa della mia carriera è stata Lecce. Venivo da una retrocessione con il Novara, siamo partiti per salvarci ma alla fine siamo arrivati secondi e siamo saliti in A. L’allenatore che mi ha dato di più fino ad oggi è stato Liverani, quando giocavi con lui ti divertivi. Perché ho cambiato così tante squadre? Per i nuovi stimoli. Quando non ti senti più parte integrante del progetto è giusto cambiare. Qui la società con i 2 anni e mezzo di contratto mi ha fatto subito sentire importante. Se ho già conoscenze con i membri della rosa? Con il mister sono stato cinque giorni a Novara, dove ho giocato con Benedettini, prima di andare a Lecce. Lì in Salento invece ho fatto un ritiro con Caturano. La maggior parte del tempo libero lo dedico alla mia famiglia, sono un ragazzo che crede molto nei valori. Penso che prima di tutto sia necessario stare bene fuori dal campo”.