VOTO 9 IN PAGELLA
Potrei stare qui ore ed ore a parlarvi della cessione di Dominik Frieser al Tsv Hartberg. Di questo colossale flop (a livello tecnico, economico e di immagine) in salsa austro-romagnola. Di questo giocatore che lo scorso dicembre era stato presentato a Cesena in pompa magna (anche) con un video a dir poco pacchiano. Un video - al gusto di tatuaggi e Walter Schachner - che si concludeva con un agghiacciante ‘I’m here. Dai burdel!’ che non lasciava presagire nulla di buono.
Potrei stare qui ore ed ore a parlarvi del passaggio di Tommaso Berti alla Fiorentina. Di questo prestito oneroso con diritto di riscatto che, viste le cifre in ballo, continua a non convincermi per nulla. Di questo Cesena che, così come è già successo diverse volte in passato, continua ad essere uno dei tristi simboli di un movimento calcistico che non pensa in prospettiva ma soltanto all’immediato. Della grande paura di poter perdere a stretto giro di posta, magari già il prossimo gennaio, magari per una manciata di euro, uno dei due gemelli Sphendi.
Potrei, per l’appunto.
Ma non mi sembra il caso.
Visto che giusto ieri sera - diamo a Cesare quel che è di Cesare (anzi, diamo agli Americani quel che è degli Americani…) - il Cavalluccio ha terminato un mercato sontuoso. Un mercato strepitoso. Un mercato da primadonna. Un mercato da 8,5. Anzi, anche da 9. Perché non puoi non dare un robusto nove in pagella a chi ha saputo portarsi a casa (anche) superbomber Corazza, De Rose, Bianchi, Hraiech, Ferrante, Udoh, Prestia. A chi ha trattenuto Ciofi. A chi ha saputo sbolognare in giro per lo Stivale (anche) gli imbolsiti Caturano e Gonnelli.
Poi lo sappiamo tutti che il calcio non è un’equazione perfetta. Poi lo sappiamo tutti che su ci va soltanto la prima di ogni girone. Poi lo sappiamo tutti che in Serie B ci va non chi ha speso di più, ma chi ha speso meglio. Poi lo sappiamo tuti che… bla bla bla bla bla bla bla. Epperò, intanto, agli Americani (ma anche all’inedito tandem Stefanelli-Agostini) bisogna fare un bell’applauso. Perché, quest’estate, hanno messo su proprio una bella squadretta. Regalando a mister Toscano (l’uomo giusto al posto giusto? Probabile…) una ‘creatura’ che ha tutte le carte in regola per abbandonare quella fogna ‘chiamata’ Serie C. Perché è quello l’unico imperativo stagionale del Cesena: la promozione. Perché fra circa 9 mesi, qualsiasi altro epilogo che non farà rima con Serie B, avrà necessariamente il sapore del (costoso, costosissimo) fallimento.
Aposto.