E poi non sono nemmeno tatuati come degli ergastolani…
Che belli che sono, i golden boy del Cesena. Belli davvero. Zero tatuaggi. Facce pulite. Umiltà a vagonate. Nessuna influencer dalle tette di plastica al seguito. E una gran voglia di portare in alto la loro squadra del cuore. Perché tifano tutti per il Cesena, questi quattro campioncini cresciuti a pane (pardon, piadina) e Cavalluccio. Tutti.
L’uomo-copertina, ora come ora, non può ovviamente che essere Cristian Shpendi. Che, dopo aver trascinato la scorsa stagione il Cesena in Serie B a suon di gol (20), ora sta facendo faville anche in cadetteria. Dove ha già segnato 6 gol. È nelle sue mani, al momento, l’ambito scettro di capocannoniere. E per il gemello di Stiven, il futuro, pare già segnato: comunque finirà questa stagione, questo classe 2003 di belle speranze, il prossimo anno giocherà in Serie A (Napoli, Toro, Lazio, Atalanta e Fiorentina sono già sulle sue tracce).
Il Paradiso della pedata nostrana, però, non è (già) sulle tracce solo di Shpendi. Ad essere finito nel mirino (anche) di Empoli, Monza, Venezia e del ‘solito’ Toro è infatti il classe 2004 Tommaso Berti. Che – pure lui – dopo aver deliziato il popolo bianconero con le sue giocate sopraffine in Serie C, anche in questo già robusto scorcio di stagione cadetta ha confermato il suo talento. La sua classe. Il suo estro. La sua freschezza atletica. Alla faccia di chi non lo riteneva adatto per questi palcoscenici. E pure alla faccia di – ehm ehm – del ‘canarino-killer’ Caldara.
Se l’Aquila di Cesena e il Talento di Calisese hanno già convinto tutti anche in Serie B, ci sono due altri baby (entrambi classe 2004) protagonisti dell’ultima promozione bianconera che sono ancora alla ricerca della consacrazione cadetta. Il primo è Matteo Francesconi, che in questa stagione ha già raccolto 8 gettoni di presenza. Viaggiando però costantemente tra alti e bassi. Il secondo è invece Simone Pieraccini. Che, dopo essere stato inspiegabilmente (diciamo pure scioccamente) tenuto in ghiacciaia da mister Mignani nelle prime otto uscite (per lui un solo striminzito minuto di gioco raccolto con la Carrarese), ha trovato spazio in occasione delle ultime sfide con Brescia (a gara in corso) e Salernitana (dall’inizio). Sfoderando subito due prove a dir poco convincenti.
Shpendi, Berti, Francesconi e Pieraccini: il futuro (in bianconero) è già qui. E la cosa bella è che questi quattro baby – a differenza di molti altri loro coetanei sparsi in giro per lo Stivale che vive di pallone – non se la tirano per niente. Non hanno sotto il culo - Shpendi a parte - dei gran macchinoni. Non hanno (già) rifattissime e boriose influencer al seguito. E non sono nemmeno tatuati come degli ergastolani. Evviva la loro semplicità. Evviva le loro facce pulite. Evviva la cantera bianconera.