Inibito Luigi Piangerelli per il fallimento dell’A.C. Cesena
Il tribunale federale nazionale della Figc ha inflitto quattro mesi di inibizione a Luigi Piangerelli, accogliendo il deferimento della procura federale.
Come si legge dettagliatamente nell’edizione odierna de Il Resto del Carlino - Cesena - a firma di Paolo Morelli - si è conclusa l’inchiesta della giustizia sportiva sulle plusvalenze fittizie realizzate sull’asse Cesena-Chievo Verona. Tramite lo scambio di cartellini di giovani (e ignari) calciatori, a cifre esorbitanti rispetto al reale valore dei diretti interessati, le due società avevano modo di alterare i propri bilanci.
L’ultimo atto dell’iter riguardava appunto Luigi Piangerelli e il presidente del Chievo, Luca Campedelli, nei confronti del quale il deferimento è stato dichiarato inammissibile. I due sono i soli ad essere arrivati alla conclusione del giudizio. Gli altri quattordici indagati, tra i quali l’ex presidente di A.C. Cesena S.p.A. Giorgio Lugaresi, avevano imboccato la via del patteggiamento. Prosciolto invece Rino Foschi.
Piangerelli all’epoca dei fatti era responsabile del settore giovanile del Cesena. Oggi invece ricopre l’incarico di coordinatore nel settore giovanile del Sassuolo, ma si vocifera possa ritornare in bianconero dalla prossima stagione nelle vesti di direttore sportivo (benché abbia già avuto una certa ‘influenza’ nella scelta di William Viali come sostituto di Francesco Modesto sulla panchina). Non potrà svolgere attività nell’ambito della Figc per i suddetti quattro mesi.
Sono invece ancora in corso le indagini per quanto riguarda la giustizia ordinaria (rispetto alla quale la giustizia sportiva procede in maniera parallela e indipendente). La Procura di Forlì ha chiesto tempo fino a giugno 2020 per approfondire le indagini sulla bancarotta dell’A.C. Cesena.
Qui potete trovare la versione integrale dell’articolo di Morelli.