Toscano: “Vittoria che è figlia di ciò che è stato costruito. Futuro? Vedremo cosa succederà”
È un Toscano stremato quello che si presenta in sala stampa dopo il triplice fischio, con il traguardo tagliato al termine di un percorso durato due estenuanti anni. Al termine di una partita alquanto complicata. Il Pescara ha avuto, tra gli altri, il merito di tenere con il fiato sospeso tutta Cesena fino al parapiglia finale che poi ha portato al gol: “Avevo visto la gara con il Pontedera ed avevano cambiato qualcosa: non era più il Pescara che creava e concedeva tanto. Quello che abbiamo sofferto noi oggi è di essere lenti a girare la palla, permettendo loro di ricompattare il blocco squadra. A volte perdevamo quell’attimo per verticalizzare o per vincere l’uno contro uno.
L’emblema del campionato è il gol di Pierozzi… e forse doveva finire così, con il gol di un subentrante e che magari aveva giocato meno degli altri. Perché, e non sono frasi fatte, ogni martedì che si tornava dall’allenamento, tutti i ragazzi erano pronti ad alzare il livello dell’allenamento”.
Al mister questa piazza ha lasciato realmente qualcosa: “Dedico la vittoria innanzitutto alla gente di Cesena: è da due anni che sono qua e, sia in casa sia in trasferta, è qualcosa di incredibile, forte e trascinante. Riportare questa piazza in Serie B dopo tanti anni è una cosa che mi ero prefissato ad inizio anno, perché questa gente se lo merita.
Poi lo dedico alla mia famiglia, perché è da venticinque anni che faccio questo lavoro e questa vita e ho dovuto rinunciare a molte cose… a mia moglie, a mia figlia, a mia madre che non c’è più, a mio padre e mia sorella. Vivi e fai questo mestiere per questi momenti, perché oggi posso dire che vale la pena fare questi sacrifici”.
E sale così a quattro campionati di Serie C vinti: “Gli altri campionati vinti erano figli solo del risultato, invece questa vittoria è figlia di ciò che hai costruito: i ragazzi sanno che il campionato non finisce oggi, ma non sarà facile. Ma voglio che questa stagione venga ricordata per tanti anni, per i numeri e per quello che ha dato e darà la squadra in campo.
Il futuro? Come ho detto l’anno scorso, questo non è il momento. Dipende da quello che si vuole fare insieme alla società, poi vedremo cosa succederà”.