Ma questo Cesena è Berti-dipendente?

Come rivelato in anteprima assoluta da TuttoCesena.it già martedì pomeriggio, l’infortunio di Tommaso Berti ‘regalato’ dall’entrataccia killer di Mattia Caldara, è meno grave del previsto: il Talento di Calisese, come noto, cercherà di rimettersi agli ordini di mister Mignani in occasione della sfida di campionato col Pisa del 5 ottobre. O, nel qual caso qualcosa dovesse andare storto, tornerà disponibile dopo la sosta. A metà ottobre. Contro la Sampdoria. Passata la Grande Paura, in riva al Savio, la domanda che frulla in tutte le testoline dei seguaci bianconeri, è comunque la stessa: come si comporterà il Cesena senza la sua ‘stellina’? Domanda più che giustificata, non c’è che dire. Anche perché Berti, per questo Cesena, è un giocatore semplicemente fondamentale. Fon-da-men-ta-le. Anche perché, le prossime tre sfide che attendono il Cavalluccio (Palermo al Barbera, Mantova al Manuzzi e per l’appunto l’attuale capolista cadetta Pisa all’Arena Garibaldi) sono ricche di insidie. Di ostacoli. Di trabocchetti. Sette punti raccolti dopo cinque gare: il primo (parziale, parzialissimo) rendiconto bianconero, nonostante quei 2-3 mattoncini gettati pacchianamente alle ortiche in questo start vissuto sulle montagne russe, non può che essere positivo. E sottolineo – alla faccia delle solite malelingue, degli eterni scontenti e di tutti coloro che pensavano di vincere il campionato con Curto & Friends in difesa  – la ‘parolina’ positivo. Il difficile però, per il Cavalluccio, comincia ora. Adesso. E, al di là delle solite e melense dichiarazioni di facciata che predicano calma e sangue freddo, le prossime tre sfide ci diranno (forse) a cosa può ambire questo ambizioso Cesena. Un Cesena che, con il Divin Berti fermo in infermeria per (almeno) due partite, sarà sicuramente più scarico. Più bolso. Più prevedibile. Ma ugualmente forte. Intrigante. Almeno – sigh – dalla cintola in su.