Quando Oronzo Canà stava per sbarcare a Cesena
Gigi Radice. Eugenio Bersellini. Osvaldo Bagnoli. Arrigo Sacchi. Albertino Bigon. Marcello Lippi. A Cesena, lo sapete meglio di me, sono passati illustri allenatori. Allenatori che hanno usato la Romagna (anche) come trampolino di lancio verso palcoscenici ben più importanti e ben più blasonati. Sempre a Cesena poi, nell’anno del Signore millenovecentonovantatré, è transitato per una misera manciata di mesi pure un ex Commissario Tecnico. Ovvero Azeglio Vicini. Un ex C.t. a Cesena, meno di tre anni dopo aver perso una semifinale mundial, per giunta in quell’inferno ‘chiamato’ Serie B: non so se mi spiego, eh.
Quanti grandi allenatori hanno legato il loro nome al Cesena. Quanti davvero. In riva al Savio, però, non è mai transitato l’allenatore italiano più amato (e più celebrato, sopratutto a scoppio ritardato…) di sempre. Carlo Ancelotti? Fabio Capello? Giovanni Trapattoni? Antonio Conte? Max Allegri? No, siete completamente fuori strada. Sto parlando di Lui. Di Oronzo Pugliese. Ovvero del mister a cui Lino Banfi si ispirò liberamente per mettere in scena – nel film cult L’Allenatore nel pallone – il suo personaggio (forse) più riuscito e più divertente di sempre: il mitico Oronzo Canà, trainer della leggendaria Longobarda.
E pensare che l’istrionico e tarantolatissimo Oronzo Pugliese stava per sbarcare davvero nella Terra del Sangiovese e del Liscio alla Casadei. Nel corso della stagione cadetta 1968-69. Quella volta il presidente bianconero Dino Manuzzi, dopo quattordici giornate e con il Cesena desolatamente ultimo in classifica assieme al Mantova, decise di esonerare Cesare Meucci. Affidando la squadra al tandem Giuseppe Matassoni-Osvaldo Riva. L’obiettivo di Manuzzi, però, era un altro: mettere sulla panchina bianconera proprio Oronzo Pugliese.
Ad un certo punto, la trattativa per portare a Cesena l’ex allenatore (anche) di Foggia e Bologna, pareva chiusa. Chiusissima. Tutto era pronto per l’annuncio ufficiale. Mancavano ‘solo’ le firme. Quando però, in extremis, il Mago di Turi decise a sorpresa di accasarsi al Bologna. Privando – porca puttena – tutto il Popolo di Romagna della guida tecnica del ‘vero’ allenatore nel pallone. Della vulcanica simpatia di mister Pugliese. E magari chissà, pure di un bel 5-5-5 al gusto di B-Zona con Giampiero Ceccarelli e Paolo Ammoniaci uomini ‘chiave’. Peccato. Peccato davvero.
Mi avete preso per un coglione…
Ma no, sei un eroe!
Mi avete preso per un coglione…
Ma no, sei un eroe!
Mi avete preso per un coglione. Sotto la mano, fa male. Ahhhh…