Risate ‘targate’ Cesena. E pure Albania

Estate duemilaundici. Nella hall dell’Hotel Miramonti di Acquapartita – storico quartier generale bianconero – un lunedì di luglio dopo pranzo sale in cattedra Erjon Bogdani…
16.07.2024 07:00 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Risate ‘targate’ Cesena. E pure Albania

Quante scottature, in quel di Acquapartita. Quanti temporali. Quante goleade facili facili. Quante promesse non mantenute. Quante fughe notturne ad alto tasso di testosterone. Quante scorpacciate di tagliatelle ai porcini. Quante nuove amicizie sbocciate a bordo a campo. Quanti scherzi da caserma. Quante ubriacature clandestine. Quante bestemmie. Quante incazzature. Quanti mugugni. Quante lacrime. E quante risate. Ecco, sì. Quante risate. Risate che, tra una presentazione di un nuovo giocatore e un’amichevole con qualche sgangherata rappresentativa dell’Alto Savio, si consumavano in riva al lago. Oppure direttamente nella hall dell’Hotel Miramonti, storico quartier generale del Cavalluccio. Per l’appunto, la hall del Miramonti. Qui potrebbe scattare l’aneddoto. Che faccio? Vado? Massì, vado. Estate duemilaundici. L’estate dei Mutu, dei Candreva, degli Eder, dei Giampaolo. Del Sogno – sigh – Europeo. Lunedì di metà luglio. Ore 13:45. O giù di lì. Terminato il pranzo, e prima di salire nelle rispettive camere per un riposino pomeridiano, diversi giocatori bianconeri – almeno una decina, forse di più – sono stravaccati sui divani del Miramonti. Si parla di tutto, quel giorno. Di musica. Di auto sportive. Di luoghi di villeggiatura. Di cellulari. Di tette rifatte. Di culi da paura. Poi però, all’improvviso, la discussione vira sugli antifurti per le abitazioni. Che nell’anno del Signore duemilaundici – non so se ricordate – i furti nelle abitazioni avevano raggiunto picchi incredibilmente alti. Non solo in Terra di Romagna. Non solo. ‘Io, in casa mia, ho montato l’antifurto X…’ dice Maurizio Lauro. ‘Io ho messo su l’antifurto Y…’ replica Nicola Ravaglia. ‘Il miglior antifurto è il mio, l’antifurto Z…’ rintuzza però subito Luca Ricci. Poi, all’improvviso, prende la parola l’inarrivabile Erjon Bogdani. Un mostro di garbata e ficcante autoironia. Uno che, se non avesse fatto il bomber, avrebbe potuto fare tranquillamente il cabarettista. ‘Ragazzi, volete un metodo infallibile ed economico per non fare venire i ladri in casa vostra? – tuona la mitica Aquila di Tirana, scatenando immediatamente la curiosità dei suoi compagni di squadra – Semplice, basta che appendete sul vostro balcone una bella bandiera dell’Albania…’. E giù di risate. Risate vere. Risate ‘targate’ Cesena. E pure Albania.