Galdiolo, il calcio della morte e la Cesena inquinata
Il calcio è una gran puttana.
Passi una vita a portare la croce dello stopper nel fango come Cristo che cade per tre volte e ti ritrovi a battere i pugni sul tavolo, ma i tuoi cari non capiscono cosa vuoi.
Giancarlo Galdiolo, scomparso due giorni fa a Castrocaro Terme, è stato una delle colonne portanti della Fiorentina per tutti gli anni ’70, passando poi al Forlì tra il 1982 e il 1984 dopo una parentesi alla Samp. Ha allenato lì e a Rimini, facendo base a in Romagna con la famiglia. E fino a ieri è stato divorato dalla demenza frontale temporale.
Fino a ieri ha scontato il passato di gloria e di pallone nella maniera più stronza possibile, privato della dignità da una malattia che ti fa convincere di esser figli di un dio complessato e sadico.
La colpa è nostra.
E l’omertà di questi anni continueremo a scontarla, poiché divenuta prassi, con tutte le prossime morti.
Galdiolo è l’ultimo di quella Fiorentina scomparso per le vergogne dei farmaci e del fai-da-te medico pionieristico, prima che diventasse pratica di Stato con i percorsi legalizzati di Conconi.
L’elenco delle morti sospette del calcio professionistico finito inizia a diventare spaventoso.
Bruno Beatrice, 39 anni, leucemia; Inter (1968-69), Fiorentina (1973-76) e Cesena (1976-78)
Fulvio Bernardini, 79 anni, SLA; -
Mauro Bicicli, 66 anni, tumore al fegato; Inter (1953-55, 1957-62, 1962-63, 1966-67) e Vicenza (1967-68)
Stefano Borgonovo, 49 anni, SLA; Como (giovanili, 1982-84, 1985-88)
Francesco Brignani, 48 anni, trombosi; Inter (giovanili, 1967-68), Varese (1969-71) e Cesena (1971-75)
Sergio Buso, 61 anni, leucemia; Bologna (1972-75, 1976) e Pisa (1980-84)
Albano Canazza, 38 anni, SLA; Como (1980-83)
Piergiorgio Corno, 71 anni, SLA; Como (1965-69)
Fabrizio Di Pietropaolo, 39 anni, SLA; Roma (giovanili)
Fabrizio Falco, 35 anni, SLA; -
Giacinto Facchetti, 64 anni, tumore al pancreas; Inter (1960-78)
Ugo Ferrante, 59 anni, tumore alle tonsille; Fiorentina (1963-72) e Vicenza (1972-76)
Giuliano Fiorini, 47 anni, tumore ai polmoni; Bologna (1974-75, 1977-78, 1980-82) e Genoa (1982-83, 1984-85)
Andrea Fortunato, 24 anni, leucemia; Como (giovanili, 1989-91)
Sauro Fracassa, 57 anni, SLA; Genoa (1960, 1961-62)
Maurizio Gabbana, 52 anni, SLA; Como (1976-78)
Alvaro Gasparini, 41 anni, infarto (ammalato di SLA); Cesena (1959-63) e Pisa (1968-69)
Giorgio Ghezzi, 60 anni, infarto; Inter (1951-58) e Milan (1959-65)
Glauco Gilardoni, 64 anni, tumore al cervello; Genoa (1964-66)
Marcello Giusti, 54 anni, tumore al cervello; Inter (1964-67)
Fabrizio Gorin, 48 anni, leucemia; Vicenza (1973-75)
Paolo List, 52 anni, SLA; Foggia (1983-85, 1988-91)
Adriano Lombardi, 62 anni, SLA; Fiorentina (1965), Cesena (1965-66) e Como (1971-72, 1974-75, 1979-82)
Pino Longoni, 58 anni, vasculopatia cronica; Inter (giovanili) e Fiorentina (1969-73)
Giorgio Mariani, 65 anni, tumore al fegato; Milan (1968-69), Fiorentina (1969-71), Inter (1973-75), Cesena (1975-77), Varese (1977-78)
Enea Masiero, 75 anni, tumore al fegato; Inter (1955-64) e Sampdoria (1964-66)
Massimo Mattolini, 56 anni, insufficienza renale; Fiorentina (1973, 1974-77) e Foggia (1982-83)
Celestino Meroni, 60 anni, SLA; Como (giovanili)
Otello Milan, 68 anni, SLA; Vicenza (1961-65)
Lauro Minghelli, 31 anni, SLA; -
Ferdinando Miniussi, 61 anni, epatite C; Inter (1965-67, 1968-69)
Ubaldo Nanni, 44 anni, SLA; Pisa (1974-79)
Marcello Neri, 71 anni, SLA; Cesena (1968-69)
Giovanni Nuvoli, 54 anni, SLA; -
Ernst Ocwirk, 54 anni SLA; Sampdoria (1956-1961)
Carlo Petrini, 64 anni, tumore al cervello, polmone, rene e colon; Milan (1968-69), Varese (1971-72), Roma (1975-76), Cesena (1977-79) e Bologna (1979-80)
Armando Picchi, 36 anni, tumore alla colonna vertebrale; Inter (1960-67) e Varese (1967-69)
Giancarlo Pomelli, 55 anni, SLA; Bologna (1957-58)
Giorgio Rognoni, 40 anni, SLA; Milan (1967-71), Cesena (1974-78)
Roberto Rosato, 67 anni, tumore al fegato; Milan(1966-73)
Franco Rotelle, 42 anni, tumore al cervello; Genoa (giovanili, 1983-85, 1986-90)
Tazio Roversi, 52 anni, tumore al cervello; Bologna (1963-79)
Nello Saltutti, 56 anni, secondo infarto; Milan (1966-67), Fiorentina (1972-75) e Sampdoria (1975-78)
Armando Segato, 43 anni, SLA; Fiorentina (1952-60)
Gianluca Signorini, 42 anni, SLA; Pisa (giovanili, 1978-79) e Genoa (1988-95)
Narciso Soldan, 60 anni, SLA; Inter (1949-51) e Milan (1956-59)
Giuliano Taccola, 26 anni, crisi respiratoria; Varese (1963-64) e Roma (1964-67)
Carlo Tagnin, 68 anni, tumore alle ossa; Inter (1963-65)
Franco Tafuni, 54 anni, SLA; -
Attilio Tassi, 61 anni, SLA; -
Gaspare Umile, 53 anni, tumore al pancreas; Varese (1971-72)
Elio Vanara, 58 anni, emorraggia cerebrale; Genoa (1964-68)
Maurizio Vasino, 47 anni, SLA; Milan (giovanili)
Guido Vincenzi, 65 anni, SLA; Inter (1953-58) e Sampdoria (1958-69)
Calcio e vergogna.
Fango e omicidi legalizzati avvolti dall’omertà che il PM Guariniello non è riuscito a salvare dall’archiviazione, nonostante i 24mila casi studiati dal 2012.
Micoren e efedrine.
Voltaren ‘potenziato’ e punture.
Raggi X e i recuperi lampo.
Il caffè con le vitamine e i “bomboloni neri”, che non hanno risparmiato nemmeno Cesena, fatta di mele, acqua fresca ma non solo.
Le pilloline rosse all’intervallo.
I cardiotonici e il vomito negli spogliatoi.
Le urine allungate con l’acqua e il doping nascosto.
I panchinari che testano le pillole bianche e gli agnelli con gli scarpini al macello in tempi in cui i procuratori erano fantasmi e i contratti valevano nulla.
Frontiera. Calcio. Contrabbando. Atleti traditi dal sogno, dall’arroganza, dalla voglia, dal passione. Merda e sudore. Fiorentina e Cesena. Ma anche Milan, Inter, Genoa, Como, Bologna, Samp, Vicenza, Varese, Roma e Pisa.
Silenzi e menzogne.
Il nord-est dei pesticidi e del DDT.
Dilettanti e carne da cannone.
Se la cavano ancora Gil De Ponti, sopravvissuto ad un tumore al cervello, Mimmo Caso ad un tumore al Fegato, Giancarlo Antognoni che ha superato un infarto a 60 anni, ‘Picchio’ De Sisti a 41 anni con un ascesso cerebrale. E poi i tanti ancora malati di SLA come Agatino Russo, Guido Quadri e i dilettanti Stefano Turchi, Stefano Marangone e Marco Sguaitzer che raccontano ogni giorno il dramma di morire lentamente, ogni giorno, e la speranza che ad altri non succeda.