Quando i tifosi non ci stanno
Il Tribunale federale della Figc ha fissato al 12 settembre la sentenza sul caso plusvalenze fittizie per il Chievo, lo stesso per cui AC Cesena è stata condannata a 15 punti di penalizzazione. Va ricordato che questo non ha nulla a che fare con Cesena FC.
Il Chievo se l’era cavata con un escamotage procedurale rocambolesco – e geniale, va detto – dell’avvocato clivense Marco Deluca che aveva messo nel sacco il Procuratore federale. Nella migliore delle ipotesi e senza fare processi alle intenzioni. Gli organi di stampa più informati avevano lasciato trapelare che comunque la Procura non avrebbe mollato.
Solo che il 12 settembre il campionato di serie A sarà già iniziato dal 18 agosto. Questo vuol dire che la probabile squalifica del Chievo – in virtù della squalifica del Cesena, anche se i capi di imputazione sono leggermente diversi – sarà scontata a campionato in corso e non nel precedente. Lasciando così il Crotone a bocca asciutta.
Una scelta padrona, ma vigliacca, della Figc, che preferisce abbozzare invece che colpire duro come fatto giustamente con i bianconeri: perché la realtà è che la ‘favoletta’ Chievo fa ancora comodo a tanti.
Ma i tifosi del Crotone non ci stanno. E mentre la Virtus Entella fa ricorso contro il Cesena per chiedere che i 15 punti di penalizzazione comminati ricadano nello scorso campionato – chiudendo così il cursus di AC Cesena spa con una retrocessione in serie C –, alcuni supporter calabresi hanno presentato esposto contro il Chievo alle Procure di Crotone, Roma e Verona, per rivalersi in giustizia ordinaria.
E, tanto per rimanere in tema di cavilli della giustizia sportiva... se per caso uno degli azionisti di minoranza del Crotone, non tesserato in Società, facesse immediato ricorso al TAR del Lazio per la sentenza del Tribunale Federale – non violando così la clausola compromissoria –, potrebbe mandare all’aria tutti i campionati di calcio a pochi giorni dal loro inizio? Forse no, perché l’articolo 30 dello Statuto della Figc sui vincoli di giustizia coinvolge “I tesserati, le società affiliate e tutti i soggetti, organismi e loro componenti”, ma si alzerebbe comunque un curioso polverone.
La dignità del tifo non ha presidenti e non ha Tribunali.
La dignità del tifo è dei tifosi e basta.
E a Crotone i tifosi hanno dichiarato guerra al calcio dei pusillanimi.
Così come a Cesena gli ultras hanno gridato di essere vivi in faccia a chi li voleva morti e scomparsi dal calcio in questi giorni di Festa Bianconera, mai così partecipati negli ultimi anni. Nemmeno con la serie A.