Grazie di avermi seguito
Quando leghi la tua credibilità giornalistica all’aver avuto ragione su un fallimento, inevitabilmente non puoi più vivere bene.
E da quando è fallita AC Cesena spa non ho più vissuto bene.
È difficile per me mettere in piazza veramente quello che ho dentro, che non c’entra nulla con la faccia da culo che faccio quando mi vedete in una trasmissione, o con i modi arroganti e sgarbati che ho dal vivo o dagli atteggiamenti strafottenti e acchiappa-clic che ho sul web per fare HYPE e tenervi lì.
Ma aver avuto ragione non ha fatto altro che incattivirmi e farmi ancora più male dentro di quello che già avessi prima.
Dal 2013 al 2018 ho dovuto affrontare, ogni giorno, gli sguardi di odio, di disistima, di rabbia e di livore di chi ha cercato anche di farmi fuori, sia professionalmente che a livello di credibilità.
E diventare pop e improvvisamente apprezzato solo perché ho avuto ragione sul fallimento di quella che è stata la parte più importante della mia vita negli ultimi cinque anni mi sta consumando. Lentamente e inesorabilmente.
Per il Cesena ho rinunciato forse alla mia storia più importante. E disfunzionale. Quindi in un certo senso il Cesena mi ha salvato.
Per il Cesena ho iniziato a soffrire le vicende del campo parallelamente alle vicende fuori dal campo. E questo non era previsto.
Non era previsto che diventassi anche tifoso del Cesena.
E non era previsto che il fallimento del Cesena mi dilaniasse dentro in questa maniera.
Ma adesso è previsto che esca di scena. Perché non sono più la persona giusta e non è più il momento giusto.
TUTTOCesena.it è diventato quello che meritava di diventare: il punto di riferimento del giornalismo calcistico cesenate. E lo ha fatto sul campo. Contro tutti. Ma non per merito mio.
TUTTOCesena.it non è me e io non sono TUTTOCesena.it.
E credo che l’unico modo per provarlo sia fare un passo indietro.
E quindi da oggi non sarò più parte di TUTTOCesena.
Voglio rivelarvi un segreto, che è una delle poche cose abbia imparato del mestiere di giornalista.
Un bravo giornalista fa davvero la differenza soprattutto quando non scrive.
E credo di aver dimostrato che, quando ne ho voglia, riesco a fare anche il bravo giornalista.
Penso a mia mamma e a come l’abbiamo scampata bella questa estate.
E a tutte le persone della mia vita.
E a quello che sto raggiungendo professionalmente nel campo della forensica dei social network e OSINT e del recupero dati.
Il resto, obiettivamente, conta poco.
Ci vediamo allo stadio.
Ci leggiamo nei fumetti.
Ci scriviamo qui al primo passo falso di chi in serie C vuole sedersi di nuovo a tavola a mangiare.
Grazie di avermi seguito.