Finalmente Artico: “Vogliamo la Serie B, non ci nascondiamo. Ci sono tutti i presupposti affinché Ciofi rimanga”
Sereno, sorridente, pacato. Per nulla infastidito dalle insinuazioni che negli ultimi mesi lo avevano dipinto come direttore sportivo che si sarebbe insediato nel ruolo di direttore generale senza averne titolo. Fabio Artico, ufficializzato ieri quale nuovo direttore dell’area sportiva del Cesena FC, si è presentato così in conferenza stampa. Il primo pensiero va ovviamente ha chi l’ha scelto: “Voglio ringraziare la società, i co-presidenti John Aiello e Robert Lewis - menzionati in questo preciso ordine - per ricoprire questo ruolo importante. È una grande opportunità per me, Cesena ha un prestigio calcistico di alto livello. Come calciatore ho sempre cercato piazze che mi stimolassero, ho giocato al sud perché c’erano ambienti che anche se di categoria inferiore ti facevano sentire importante. Qui a Cesena è la stessa cosa: si respira un’aria diversa”.
È uno che bada al sodo Artico. “Non mi interessa tanto la forma, ma la sostanza. Sono responsabile dell’area sportiva della società. Stefanelli rimarrà un componente dell’area sportiva (segue nota sul fondo editata in un secondo momento, ndr). Lo conoscevo già da tempo, ora lavoriamo assieme e Massimo Agostini sarà il trait d’union tra la parte sportiva e la società. Agostini per me è una risorsa perché, oltre ad aver un passato sportivo di altissimo livello, conosce Cesena, conosce la sua gente e tutto ciò è determinante. Stiamo definendo il ruolo di preparatore dei portieri, l’unico vacante (il contratto di Scalabrelli è scaduto, ndr). Sebastiano Rossi non è stato confermato”.
Il primo obiettivo è quello di ridurre il numero di calciatori al momento presenti in prima squadra. “La volontà è quella di sfoltire e migliorare la rosa. La difficoltà più grossa è che i calciatori faticano ad accettare di andare via da Cesena. Qualche sbilanciamento c’è: abbiamo tre esterni destri e uno solo sinistro. Il mercato si sta muovendo adesso: Shpendi è stato il miglior 2003 dell’anno scorso, se dovessero arrivare offerte ci troveremmo con due soli attaccanti, qualcuno dovrà entrare. Stesso discorso per Brambilla in mezzo al campo. C’è un mercato importante ma aspettiamo ancora qualche settimana. Comunque sinora di grandi movimenti non si sono visti, anche gli altri miei colleghi sono ‘bloccati’. Voglio rassicurare i tifosi, devono avere un po’ di pazienza ma possono stare tranquilli. Ci muoveremo e ci muoveremo in maniera forte”.
Discorso diverso invece per Andrea Ciofi, che Artico vuole rendere un monumento bianconero: “Su Ciofi non è arrivato nulla ma Ciofi è un giocatore a cui non va spiegato il senso di appartenenza a questa maglia. Ci sono tutti i presupposti affinché rimanga qui”.
Ovviamente non può mancare una parentesi esclusiva sui portieri e sul fatto che uno di essi è il figlio dell’attuale proprietario del club… “In questo momento i portieri sono Minelli e Lewis, c’è volontà di cambiare. Detto questo, secondo me l’anno scorso sono stati presi troppe volte come alibi. Si sono create delle dinamiche sbagliate che poi hanno avuto ripercussioni a livello tecnico. Io non voglio mettere in difficoltà né Luca, né creare degli attriti o dei conflitti. Non voglio entrare in dinamiche che non mi competono perché non sono state gestite da me…”
Altro aspetto importante è il potere d’acquisto che avrà Artico in sede di mercato. “Dalla società ho avuto la conferma di disporre di un budget che mi consentirà di allestire una squadra di nuovo importante. Questa squadra non ha carenza di personalità, se il mercato ce lo consentirà faremo nuovi innesti di esperienza.
La serie C è una categoria di difficile lettura, bisognerà sbagliare il meno possibile. Le vittorie di Feralpisalò e Lecco devono far riflettere perché non sono squadre partite con l’obiettivo di vincere il campionato.
Con il mister ci stiamo confrontando quotidianamente da qualche settimana. Io mi trovo in una squadra che secondo me l’anno scorso ha fatto un grande campionato: direttore nuovo, allenatore nuovo, diciotto giocatori nuovi e si è giocata la Serie B fino all’ultimo. Toscano in questa categoria ha dimostrato di essere un allenatore top. C’è un confronto quotidiano per cercare di migliorare una squadra che comunque ha avuto la miglior difesa e il miglior attacco. Questo è un punto di partenza forte”.
Un ulteriore aspetto che Artico dovrà sistemare nel giro di breve è quello del settore giovanile, al momento senza alcun responsabile al vertice dopo la scadenza del contratto di Davor Jozic. E qui qualche nodo viene al pettine, Artico però affronta la questione di petto: “Storicamente il settore giovanile è un punto di forza di questa società e di questo territorio. Un territorio ricco non solo numericamente parlando ma anche sotto il profilo della qualità. Cesena FC non rappresenta solo Cesena città ma anche tutto il territorio limitrofo. Il settore giovanile è una grande risorsa.
Fino ad una decina di giorni fa, era stata individuata una nuova figura a cui assegnare l’incarico di responsabile. Questa persona però ha fatto retromarcia, frutto di scelte personali diverse che non discuto. La cosa ci ha colto di sorpresa. Da fine giugno in avanti trovare un responsabile all’altezza non è facile, siamo un po’ in ritardo”.
Infine un pensiero più personale sull’approccio che Artico avrà nei confronti della prima squadra, a partire dal prossimo lunedì: “Dirò ai giocatori che dobbiamo ripartire da tutte le cose positive che sono state fatte e che non sarà facile ripetere, perché ogni anno si ricomincia da zero. A differenza dalla B e la A, la capacità di saper coinvolgere i giocatori, di trasmettere loro senso di appartenenza è più importante. I nomi, soprattutto in serie C, fanno poco; anzi, possono essere un problema. Avremo bisogno di tutti, il calcio in questi anni è cambiato parecchio. Tutto l’ambiente deve essere convinto e determinato per raggiungere l’obiettivo. I campionati si vincono e si perdono per un punto. E quel punto lì può farlo anche il magazziniere.
Lo chiederò a tutti, di sostenere la squadra sempre. Non ci sono da fare grandi proclami in questo senso, perché ho visto che la squadra qui viene sempre supportata. Dobbiamo andare in Serie B: lo diciamo senza nasconderci ma con grande umiltà.
Ho imparato più dalle batoste che ho preso e dagli errori che ho commesso, analizzandoli nel tempo”.
*** PRECISAZIONE ***
Il Cesena FC ci ha chiesto una precisazione sulle dichiarazioni di Artico in merito al ruolo di Stefanelli.
Quel che abbiamo riportato in forma riassunta, “Stefanelli rimarrà un componente dell’area sportiva”, è frutto di una nostra errata interpretazione delle parole di Artico.
Invitandovi a recupera l’intera conferenza stampa - a questo link fb.watch/lEcZg7DkeV/ - riportiamo dunque il preciso scambio di domande e risposte avvenuto.
Giornalista: “A capo di questa struttura tecnico-sportiva di cui lei è a capo ci saranno anche altre figure? C’è classico direttore sportivo, altri collaboratori…”
Artico: “C’è Stefano Stefanelli”
Giornalista: “Che sarà?”
Artico: “Che sarà… lui fa parte della componente sportiva, poi se vogliamo chiamarlo direttore sportivo per me non è un problema. Anzi, lo è. Con Stefano abbiamo… ci siamo sentiti parecchie volte in passato […]”
Di qui in avanti la conferenza stampa prosegue.
Il Cesena FC ritiene doveroso precisare che quel “lui fa parte della componente sportiva” non significa in automatico, come invece da noi presunto, che Stefanelli ricoprirà quel ruolo anche nel prosieguo della stagione. Il suo ruolo dovrà essere ancora definito e non è corretto che passi il concetto che sia già stato deciso.