Gentili signore e signori, buongiorno
1. Se fossimo al Giro d’Italia saremmo alla prima tappa con arrivo in salita, quella che non decreterà il vincitore ma mostrerà a tutti i nomi degli sconfitti. Ecco, questa settimana di fine novembre con tre gare in otto giorni sta dando le prime risposte.
2. Davanti si sta creando un mini gruppetto di quattro squadre in tre punti: l’obiettivo del Cesena è quello di rimanere a tutti i costi in questo plotoncino ed arrivare così al Gran Premio della Montagna, per poi giocarsi tutto in primavera.
3. La vittoria di oggi ad Olbia è stata perfettamente in linea con il Cesena di questo campionato: tantissime occasioni create e pochissime, una sola per la precisione, concretizzata. I rischi corsi sono tanti ma sull’aereo per il continente sono stati imbarcati anche i tre punti. Va bene così.
4. Le squalifiche e la fatica odierna probabilmente a Lucca si fanno sentire, ma era troppo importante ripartire con un successo dopo lo stop inatteso contro l’Ancona. Mettiamoci il cuore in pace: questa squadra per segnare un gol al momento deve creare dalle tre alle cinque occasioni clamorose. Amen.
5. Parliamo però delle cose importanti: oggi era fondamentale vincere per ricompensare quei 160 tifosi che si erano messi in marcia da ieri, raggiungendo il porto di Livorno in tarda serata e sbarcando solo stamattina ad Olbia.
6. Quegli stessi tifosi che sono costretti a girare l’Italia in giornate ed orari improbabili senza che nessuno, e sottolineo nessuno, sembri interessarsi al problema. In Germania la Federcalcio ha promesso che in futuro, non potendo eliminare i turni infrasettimanali, nessuna trasferta sarà più lontana di 300 km. Obiettivo ambizioso ma almeno se ne parla: da noi al massimo si offrono birre.
7. Onore quindi a loro, a quelli che ci sono sempre, per davvero e non sui social.
8. Gli ultimi spunti oggi sono dedicati invece ad un interessante articolo pubblicato in settimana da Luca Ravaglia su Il Resto del Carlino a proposito di una lodevole iniziativa sostenuta dei copresidenti Lewis ed Aiello.
9. I due nuovi proprietari statunitensi, stando a quanto riportato dal quotidiano locale, avrebbero in mente di creare, con il supporto di alcuni ragazzi locali, un museo dedicato al Cesena che raccolga memorabilia e maglie usate in gara. Qualcosa che, sul modello di quanto avviene per molte società statunitensi, racconti a tutti al storia del sodalizio bianconero.
10. L’idea è ottima e merita il supporto di tutti i tifosi. Ad una condizione però: che vengano ricordate sia le cose belle che le pagine tristi, perché la memoria è un valore da difendere. La Pec che non arriva, l’ultimo giorno di mercato con un computer che non funziona, il discorso del re, i tifosi nella stanza dei bottoni, il vicepresidente tifoso, il ristorante di pesce chiuso e il vuoto cosmico: tutte cose che non vogliamo dimenticare. Quindi… forza museo bianconero.