Profondo rosso

20.10.2024 20:30 di  Stefano Severi   vedi letture
Profondo rosso

1. Halloween arriva in anticipo al Manuzzi in una serata da vero horror, in cui tutto fa paura. L’immagine forse simbolo di questo incubo è data dallo speaker del Manuzzi – lo stesso che sbagliò il nome dell’autore del gol promozione – che mentre tutto lo stadio già trema per il responso della sala Var sul possibile 4-4, scandisce a grande voce, e ripetutamente il nome di Shpendi.

2. Prima di passare all’analisi di questa gara maledetta, va fatta una premessa. È inutile rimpiangere le mele marce opportunamente allontanate dallo spogliatoio in estate. La serie B non è la serie C: il Cesena sta disputando un campionato vero e non più uno in cui i tre quarti delle avversarie sono di livello amatoriale.

3. Guardando quindi avanti è difficile, molto difficile, trovare ragioni per continuare con Mignani alla guida di questa squadra. Contro la Sampdoria ha dimostrato di non avere in pugno i giocatori e l’inutile espulsione di Kargbo sottolinea la frustrazione degli stessi.

4. Quando prendi cinque gol in casa significa che non sei una squadra bensì una rappresentativa da scapoli contro ammogliati. Se questi cinque gol li prendi poi contro una Samp che era persino sotto di te in classifica e che è una delle peggiori formazioni viste al Manuzzi, significa che sei probabilmente a fine corsa.

5. E non si tratta di un’opinione ma di una mera osservazione dei numeri: se quasi a metà girone d’andata sei a soli due punti dalla zona rossa, quella che potrebbe portare alla retrocessione, significa che sei di molto sotto la tua tabella di marcia.

6. A meno di non voler sostenere a tutti i costi che questo Cesena sia stato costruito per salvarsi all’ultima giornata – e sarebbe una balla di dimensioni colossali – è evidente il divario tra il potenziale della rosa e il suo attuale rendimento.

7. Non si tratta semplicemente dei gol subiti su calcio d’angolo: quello semmai è solo un sintomo di quanto quelli che scendono in campo non abbiamo la benché minima idea di cosa fare in determinate situazioni. E oggi abbiamo sfiorato persino il terzo gol sugli sviluppi da corner, sul 3-4, con Tutino.

8. Sarà una nottata dell’Innominato quella che attende Fabio Artico perché qualsiasi decisione prenderà, dovrà ammettere un errore in estate. O implicitamente asserire che la rosa a disposizione di Magnani vale i punti attualmente in classifica oppure, al contrario, che l’allenatore prescelto non sta rendendo. 

9. Alle porte c’è un tour de force delicatissimo, con due partite in otto giorni in casa, nelle quali sarà fondamentale rialzarsi indipendentemente dall’avversario, e nel mezzo la delicatissima trasferta di Salerno. 

10. Provando a chiudere quindi il sillogismo, avendo considerato sia classifica che calendario, si può affermare con certezza che il momento delle decisioni difficili sia arrivato. Qualunque cosa Artico farà sarà criticato e ci saranno dietrologie. Ma tempi difficili richiedono decisioni dure e uomini forti.