Un sacciu se è kiu fangu u patri o u figghiu

16.02.2025 23:30 di  Stefano Severi   vedi letture
Un sacciu se è kiu fangu u patri o u figghiu

1. Stasera si festeggia come una vittoria, perché di fatto lo è. Un grande primo tempo, solo per una questione di centimetri e di portiere non chiuso in vantaggio, poi una ripresa di cuore nonostante l’inferiorità numerica: due facce della stessa impresa.

2. Sì, possiamo parlare di impresa, perché un conto è rimontare un gol con l’uomo in meno contro una squadra modesta ma presuntuosa come il Bari, un altro è farlo contro una squadra lanciatissima verso la Serie A, che all’andata ci aveva letteralmente annientati, come il Pisa.

3. Mignani indovina l’undici iniziale: Francesconi contiene, Berti e Saric costruiscono. Il Cesena sembra giocare a memoria, fa girare la palla e, in poche parole, dà vita al miglior primo tempo di questo 2025 e, più in generale, richiama le grandi partite dello scorso autunno.

4. Poi Klinsmann ricorda a tutti che gioca perché così vuole suo padre. Il Cesena si ritrova quasi incredibilmente sotto di un gol, ma non si arrende. Cambia il punteggio, ma non la partita: i bianconeri sono sempre in avanti e solo la sala VAR, giustamente per quanto millimetricamente, li ferma.

5. Nel frattempo si rompe Francesconi e, all’intervallo, Shpendi dice basta. Gioca ormai da due mesi – cioè dal suo rientro dall’infortunio – con forti antidolorifici, quando invece avrebbe solo bisogno di riposare. Qualcuno gli chiede sempre di tenere duro, di stringere i denti.

6. Del resto, Shpendi è l’ipoteca per il futuro del Cesena: i milioni della sua cessione estiva sono una pietra miliare irrinunciabile per la proprietà americana. Però è ormai chiaro a tutti che questo Shpendi non è più il capocannoniere del girone d’andata e che, continuando così, la situazione peggiorerà sempre di più.

7. Dunque Shpendi dice basta e Mignani gioca il jolly: in campo Russo e il Cesena alza nuovamente il baricentro. Ecco l’ingenua ma giusta espulsione di Donnarumma. Fuori prima Berti, poi Saric e Piacentini per Celia, Bastoni e Antonucci: tutte sostituzioni azzeccatissime.

8. Proprio da un tiro di Russo nasce il tap-in di La Gumina, che vale il meritatissimo pareggio: dopo il gol di Saric a Reggio Emilia, sono ancora i nuovi arrivati del mercato di gennaio a decidere l’incontro.

9. Tutto bene, quindi? No, i problemi restano, e anche grossi, in gran parte dovuti agli errori estivi in fase di costruzione della squadra, che ora conducono a scelte obbligate, come Klinsmann tra i pali o Shpendi in campo in vista di una sua futura cessione.

10. Però, ecco, forse abbiamo capito che una certa idea di gioco Mignani l’ha sempre avuta. Con qualche pedina aggiustata (ovvero sostituita), questo Cesena sta imparando a fare cose nuove, come recuperare le partite una volta in svantaggio (Bari e Pisa) o addirittura vincerle (Samp). È poco, però, per il momento possiamo decisamente accontentarci.