Quattro chiacchiere tra la "bandiera" Ceccarelli e la "roccia" Ammoniaci

Ciao Paolo, la tua carriera cominciò da Cesena ma mi sfuggono i ricordi dei primi tempi. Quando venisti da San Piero in Bagno ancora ragazzo e dormivi a casa mia.
Giocavo nelle giovanili di San Piero e con Augusto Scala andammo a fare un provino a Cesena poi a Bologna...io fui preso dal Cesena e Augusto dal Bologna. Quasi sempre venivo al sabato per essere sul posto il giorno della partita e spesso ero ospite di miei compagni.
Che impatto e quando l'inserimento in prima squadra?
Eravate in ritiro precampionato a Tredozio e mi telefonò Matassoni dicendomi di raggiungervi perché si erano dimenticati di avvisarmi che anch' io dovevo far parte del ritiro. Quando arrivai fu una soddisfazione essere con la prima squadra del Cesena, con giocatori come Corradi, Boschi, Leoni, Govoni... Da toccare il cielo con un dito!
Intanto ti eri guadagnato l'appellativo di "Roccia" per il tuo modo di contrastare e non mollare mai il tuo diretto avversario, entrasti in punta di piedi nella rosa della prima squadra conquistandoti il posto.
In serie C ho giocato tre partite e l'anno successivo ci fu il mio debutto in B. Ricordo che eravate in ritiro a Como e a Spimi venne la febbre, così al sabato sera arrivai in auto con il Presidente Manuzzi e il giorno dopo giocai.
Un pensiero per gli allenatori che hai avuto?
Nel cuore Matassoni e Bonci Emilio che mi hanno insegnato e poi aiutato nell'inserimento sia nelle giovanili che nella prima squadra, poi Radice con la sua storica promozione in A e il suo cambio di registro nel rapporto interpersonale con i giocatori e la società: uno per tutti e tutti per uno. Bersellini perché è riuscito a dare continuità alla nostra squadra in serie A con serietà e competenza e non dimentico G.B. Fabbri che sul piano teorico, e non solo, era un amante del bel calcio, gli piaceva che le squadre anche piccole si sforzassero di ottenere i risultati attraverso lo schema.
Paolo ti racconto cosa mi disse una sera G.B. che mi prese sottobraccio in una passeggiata: “Cecca il mio modo di vedere il calcio è attaccare e difendere in undici con i necessari equilibri. Per esempio a me piacerebbe che tu facessi uno dei tuoi inserimenti sulla fascia e quando sei a fondo campo crossi al centro per Ammoniaci che fa gol dopo aver seguito la tua azione dall'altra parte! Fantastico, un grande allenatore.
Poi la tua carriera si spostò a Roma, nella Lazio, una squadra importante con giocatori famosi, Chinaglia, Giordano, Re Cecconi, Felice Pulici, Wilson
Sì c'erano diversi campioni ma la Lazio di quel periodo era in ristrutturazione e io comunque feci bene subito, poi con Vinicio allenatore ebbi un grave infortunio ai legamenti e al menisco che mi complico parecchio la vita di calciatore.
Sai che in tutti questi anni ho incontrato spesso persone di calcio che si ricordano bene di quei tempi e mi snocciolano la formazione dicendomi: "Boranga, Ammoniaci, Ceccarelli...”. Siamo entrati nel mondo sportivo degli indimenticabili.
Sì Piero è capitato spesso anche a me, molti rammentano tutta la formazione mentre altri si fermano dopo i rimi tre nomi. Comunque si ricordano anche perché per diversi anni abbiamo saltato poche partite, così hanno memorizzato meglio i nostri nomi. Sai che noi due per il nostro modo di giocare potremmo continuare questo sport anche adesso?
Paolo per il Cesena tu sei stato una figura molto importante anche nel settore giovanile, hai vinto un torneo di Viareggio e un campionato Italiano Primavera. Quindi chi meglio di te può rispondere a questa domanda che faccio ai miei compagni: noi tutti siamo approdati alla prima squadra passando dal nostro settore giovanile che è stato sempre un fiore all'occhiello della nostra società, ora i nostri giovani stentano ad entrare in prima squadra, cosa faresti per migliorare l'attività del settore giovanile?
I settori giovanili devono essere curati di più in quello che è la crescita di un giovane. Devono farlo allenatori votati alla causa dei giovani, con una filosofia condivisa e un programma di lavoro che con loro deve avere una continuità, ed è la società che gliela deve dare. E quando c'è un giovane meritevole non necessariamente deve andare in altre squadre per completarsi, bisogna avere il coraggio di inserirlo e dargli fiducia...come fecero allora con noi. Ceccarelli, Ammoniaci, Catania, Orlandi titolari in serie B provenienti dal settore giovanile e che arrivarono tutti in serie A, per poi continuare la serie subito dopo di noi con Rizzitelli, Agostini, Bianchi, Sebastiano Rossi, Ambrosini, Piraccini, Bonini, Lucchi, Arrigoni... una bella nidiata di giocatori che diedero soddisfazione e un grande contributo alla società.