“Fede” significa non voler sapere quel che è vero
1. Un pareggio dopo sei vittorie consecutive non potrebbe e non dovrebbe lasciare così tanta frustrazione, eppure la sensazione di aver sprecato una grandissima occasione offusca ogni altra considerazione.
2. La Torres è un’ottima squadra che si trova nei piani altissimi della classifica grazie ad un mix di componenti: un bomber micidiale, un gruppo solidissimo, favori arbitrali non trascurabili e un grandissimo entusiasmo che si autoalimenta partita dopo partita.
3. Lo dice la classifica, lo ha detto anche la partita di oggi: sono e saranno fino alla fine una delle nostre più agguerrite avversarie per il primo posto. Non sono più una sorpresa, sono una bellissima realtà.
4. Il Cesena quindi può analizzare tutto questo con calma e farsi un esame di coscienza: dove possiamo fare la differenza con la Torres?
5. Premessa: la differenza non va fatta con gli scontri diretti. Troppo pericoloso e troppo imprevedibile: con arbitri scarsi come quelli della Serie C può succedere tutto e contrario di tutto. No, non è un lusso che il Cesena può permettersi.
6. Il bomber micidiale: Fischnaller sta vivendo una stagione magica, ogni palla toccata va in rete. Ma noi non siamo da meno: abbiamo Sphendi e, in prospettiva girone di ritorno, anche un certo Corazza. Poi Kargbo e poi tutte le reti dei centrocampisti e difensori. Dal punto di vista della capacità di fuoco siamo in grado di fare la differenza.
7. Il gruppo solidissimo: lo abbiamo anche noi, sicuramente più di un anno fa. Toscano impartisce gli ordini ai suoi senatori, il vice Napoli cura il rapporto con tutto il resto della truppa senza lasciare nessuno indietro, non c’è più alcun bamboccione raccomandato in rosa e al dirigente in attesa di rottamazione al 30 giugno 2024 è stata sbarrata la porta dello spogliatoio. Tutto perfetto.
8. I favori arbitrali: ecco, questi al Cesena mancano. Anzi, in questo girone d’andata siamo stati fortemente penalizzati e anche contro la Torres mancano un paio di gol buoni. Però quest’anno, a parte le scenate napoletane di qualche platinato locale, nessuno ha usato questi errori come un alibi. Perché il gruppo è forte, non ne ha bisogno.
9. E siamo al punto fondamentale: l’entusiasmo. Oggi in campo sembravano più leggeri mentalmente quelli della Torres rispetto ai nostri, nonostante i 12mila tifosi sugli spalti e il +2 in classifica. C’era sin dal calcio d’inizio paura di sbagliare l’incontro clou un po’ come avvenuto un anno fa, con le due sconfitte e un pareggio al Manuzzi tra Reggiana, Vicenza e Lecco. Qui si può, anzi si deve, migliorare.
10. Il campionato di C è lungo. Oltre agli scontri diretti si possono perdere (o guadagnare) punti con Olbia, Pineto e Sestri Levante. Oggi non si è deciso nulla. E non si dovrà decidere nulla nemmeno a Sassari al ritorno. Occorre mantenere i nervi saldi ed essere cinici come quasi sempre abbiamo dimostrato di saper fare. E vincere sabato prossimo.