Meno male che Luca c'è
1. Prima di tutto parliamo di Luca Lewis. È stato un po’ un déjà vu: la sua squadra gioca bene, non demerita ma ogni tiro che arriva in porta si trasforma in gol.
2. Per carità, tutte conclusioni imparabili, tutti gol che non avrebbe evitato nemmeno Donnarumma (il nostro). E poi il vero talento si vede nei dettagli: nel finale i suoi rinvii senza senso regalano metri preziosi al Cesena e uno di questi rischia di mandare in porta Berti per l’1-3 anticipato.
3. Ragazzi, noi questo lo abbiamo schierato titolare in una rosa da svariati milioni di euro per vincere il campionato. E facendolo abbiamo perso il portiere titolare. E al suo posto ne abbiamo preso un altro scarso come Lewis. E l’allenatore artefice di tutto ciò è ancora sulla nostra panchina.
4. Va bene, parliamo di Toscano: stasera la partita è stata vinta grazie ai suoi cambi. Il Cesena ha una rosa estremamente più costosa di quella del battagliero Pontedera e finalmente nella ripresa gli ingressi dalla panchina hanno spostato decisamente gli equilibri. Non alla Bonucci.
5 La scelta di sostituire Corazza e non Ogunseye, tenere Sphendi fuori fino al novantesimo, gettare Kargbo nella mischia nel momento caldo della partita: nel secondo tempo Toscano si è ricordato di essere un allenatore di calcio e ha azzeccato tutte le mosse.
6. Certo, poi bisogna parlare del vuoto cosmico del primo tempo, gol (piuttosto casuale) a parte. Il Cesena dei primi 45 minuti, o perlomeno il Cesena visto fino al gol del pareggio, grida vendetta.
7. Quella vista a Pontedera, così come quella dell’esordio sardo, è una squadra che riflette la personalità del proprio allenatore. Nei momenti di difficoltà, quando la sfera scotta, non c’è nessun leader in grado di proporsi in mezzo al campo per mantenere il pallino del gioco, difendere il possesso palla e far respirare i compagni.
8. Gli unici che hanno dimostrato di poterlo e saperlo fare in questo inizio di stagione sono i giovani: Berti, Giovannini e Francesconi. Ma non è nemmeno giusto caricarli già di eccessive responsabilità.
9. Lo schema del Cesena quando c’è da soffrire è semplicemente uno: chiudiamodi dietro che ci pensano Ciofi, Pestria e Silvestri. E molto spesso funziona egregiamente, soprattutto quest’anno che abbiamo anche un portiere, e non un semplice cinesino, tra i pali (al netto della prestazione non perfetta di stasera di Pisseri).
10. È poco, è troppo poco per una squadra che deve assolutamente vincere il campionato per guardare con meno paura alle scadenze economiche future. Sono stati fatti passi avanti rispetto all’Olbia? Sì, sul piano della condizione fisica. Sul piano del gioco? Giudicate voi.