Per Federico
1. Federico Aldrovandi era uno studente che oggi avrebbe avuto 36 anni. Invece lunedì scorso sono passati 18 anni esatti dalla sua morte in un parco di Ferrara: ammazzato di botte, durante un controllo, da quattro agenti di polizia. Stasera in curva Ferrovia tra le tante bandiere spalline ce n’era una con il suo volto. Perché la memoria va coltivata e poi preservata, difesa.
2. Queste sono storie che vanno raccontate: quella di Federico e quella dei tifosi spallini che per anni hanno portato quella bandiera in giro per l’Italia (e che non di rado gli veniva sequestrata all’ingresso). Queste sono le storie che danno un senso al calcio: lo stadio non è un cinema e i tifosi non sono consumatori.
3. Dura farlo capire agli americani, lo so. A Ferrara ci hanno provato sabato scorso, con due parole non proprio amichevoli a Tacopina sotto il diluvio. A Cesena siamo ancora un bel po’ condizionati dai risultati, ma in attesa della prossima Pec, capiremo anche noi.
4. Veniamo al calcio giocato: questo Cesena è semplicemente stratosferico. Il primo tiro in porta della Spal è arrivato nel recupero mentre, a differenza di un anno fa, il rapporto tra occasioni create e gol fatti è nettamente cresciuto.
5. Il terzo gol sprecato a Lecco resterà per sempre un rimpianto enorme ma Cristian Shpendi sembra davvero un altro giocatore, quasi più forte del fratello: vede la porta come pochi altri, ha un grande senso della posizione e in questo avvio di campionato sta sbagliando pochissimo.
6. Poi c’è Corazza che proprio non ne vuole sapere di abdicare dal ruolo di capocannoniere bianconero e continua a timbrare di continuo: un altro punto di riferimento colossale per questa squadra.
7. La facilità con cui il Cesena è passato in vantaggio dopo pochi minuti nelle ultime due partite è indice anche del salto di qualità mentale compiuto dai bianconeri dopo il 4-0 con l’Ancona. Il ko alla prima giornata aveva riportato alla luce vecchi fantasmi: ora la consapevolezza dei propri mezzi è di nuovo fortissima.
8. Questa squadra, insomma, è forte. Molto forte. Non possiamo prevedere se sarà sufficiente per vincere il campionato perché, come abbiamo purtroppo vissuto sulle nostre spalle, basta veramente poco per rimanere con il cerino in mano.
9. Però queste 4vittorie consecutive nelle prime cinque giornate unitamente ai 15 gol segnati (perfetta media di 3 a partita) e soprattutto al fatto che quest’anno i cambi dalla panchina rinforzano anziché indebolire la squadra, lanciano un chiaro messaggio a tutti: il Cesena c’è.
10. E così deve essere.