Ex abrupto
Troncare, verbo transitivo. “Interrompere violentemente, porre bruscamente e risolutamente termine a qualche cosa” (definizione Treccani).
L’implicazione repentina e improvvisa è parte integrante dell’atto del troncamento. Come predicato, se estrapolato dalla frase in cui è inserito, decontestualizzato da soggetto e complementi, il verbo troncare può indurre a pensare ad un gesto efferato, compiuto in maniera spietata. In buona sostanza, un’azione cattiva che fa emergere tutta la malignità di chi l’ha compiuta.
Però il verbo troncare non può essere utilizzato in un periodo di senso compiuto senza inserire pure il complemento più congeniale.
Grazie a Dio.
Jonathan Alexis Ferrante ha troncato la propria astinenza da gol. Lo ha fatto, inaspettatamente, nell’esigua manciata di minuti concessagli contro il Gubbio. Sempre presente da inizio stagione, sia da titolare o da subentrante, nelle precedenti undici uscite di campionato aveva potuto disporre, ogni volta, di più tempo rispetto ai soli otto giri di lancette più recupero in cui Toscano lo ha impiegato contro la formazione umbra.
Chi lo avrebbe mai detto? Pochi o nessuno, vedendolo entrare al minuto 37 della ripresa. Ma lui non si perde d’animo e si fionda su quella palla spizzata da Ciofi, infilando la più facile delle reti a porta sguarnita. O la più difficile delle reti, per chi l’attende da tanto. Punti di vista.
Jonathan Alexis Ferrante ha troncato con il proprio recente passato. Non è l’unico: Calderoni ora si prende gli applausi di tutto lo stadio, a seguito dei suoi primi nove mesi a Cesena connotati da prestazioni sotto tono e delusioni. Non deve essere l’ultimo: adesso il Cavalluccio può pure concedersi il lusso di aspettare Nicolò Bianchi, probabilmente nominato capitano in modo troppo precipitoso ma dal cui sguardo traspare sempre più ferocia agonistica e voglia di rivalsa. E anche il redivivo Zecca farà ricredere qualche borioso solone che da almeno un anno pretende, senza averne titolo, che faccia le valigie e abbandoni la Romagna. Chissà…
È un momento perfetto. Il Cesena può andare a giocarsi la sua partita a Chiavari senza l’assillo di dover guardare cosa accade sugli altri campi per mantenere il primo posto, finalmente raggiunto e ora da blindare il prima possibile. Sì, perché questa lunga e logora relazione con la Serie C, che si protrae ormai da quattro stagioni, è anche ora di troncarla…