IL CESENA VA Leopardare
C’è Adamo che si becca un’ammonizione da pollo. C’è Berti che sbaglia un gol quasi fatto. C’è l’ennesimo rigore (solare) non concesso al Cavalluccio. C’è Corazza che non riesce più a buttarla dentro. C’è l’imbattibilità di Pisseri che cade. C’è Pierozzi che non convince. C’è Varone che confeziona uno scampolo di gara da bollino rosso. C’è Pieraccini che si becca una bruttissima botta alla tibia C’è un mio collega giornalista che, direttamente da Recanati, ritira fuori dai suoi archivi una bolsa freddura su Giacomo Leopardi (La maestra: “Pierino, dimmi l’infinito di Leopardi”. Pierino: “Leopardare”). Epperò, dinnanzi alla 13esima (pesante, pesantissima) vittoria stagionale del Cesena, finisce tutto in secondo piano. Diciamo pure in terzo piano. Perché nel calcio, così come nella vita, conta il risultato finale. E il Cesena, nella patria del già citato Leopardi, ha messo via il suo 16esimo risultato utile consecutivo (bissato il record assoluto bianconero stabilito dal compianto Benedetti nella stagione di Serie C 1997-98). Tanta. Tantissima roba. Soprattutto se si pensa a tutte le brutture che, nella prima parte di stagione, erano state vomitate addosso a mister Toscano. Un mister Toscano che, così come è vero che la scorsa stagione è stato uno dei complici della più grossa porcata (portieri) del calcio italiano degli ultimi 20 anni, è anche vero che nella stagione in corso – Olbia a parte – non ha sbagliato praticamente nulla. Nulla. Poi vabbè: il Calabrese, tra le proprie mani, non ha una squadra. Ma una corazzata infarcita di vecchi (e costosissimi) califfi della categoria e di baby di belle (anzi, bellissime) speranze. Però si sa, il calcio non è un’equazione perfetta. E non sempre i pronostici vengono rispettati (per chiarimenti citofonare a Spal e Virtus Entella). Giusto tributare dunque i giusti onori a mister Toscano. A tutti i suoi ragazzi. Ad Artico. Agli Americani. Anche se – lo dice la classifica, ma soprattutto lo dice la ragione – la strada che porta alla Serie B resta ovviamente ancora lunga e tortuosa. Intanto, domenica prossima nel catino amico del Manuzzi, arriverà la rivelazione Torres. La partita che vale un intero campionato, dicono in molti. Un po’ eccessiva, come definizione. Di sicuro, domenica in riva al Savio, andrà in scena una gara che metterà in palio ben più dei canonici tre punti. Anche se, lo dico subito, il Cavalluccio resterà la vera grande favorita per la vittoria finale anche se la Torres dovesse uscire vincente da Cesena. Perché il calcio, è vero, resta un’equazione imperfetta. Ma questo Cesena non può non andare su. NON PUÒ. Per tante ragioni. Tecniche e finanziarie. Passo e chiudo. E buona domenica a tutti. Davvero, a tutti. Anche a tutti coloro che oggi dovranno seguire la propria moglie (o la propria fidanzata) in qualche pacchiano mercatino natalizio della Romagna.
PS 1: Quelli che… il Cesena è già in Serie B
PS 2: Quelli che… i campionati si vincono a marzo
PS 3: Quelli che… intanto domenica può arrivare il Settebello (settima vittoria consecutiva: per il Cesena sarebbe record tra i prof…)
PS 4: Quelli che… e domenica largo ai tifosi da evento (sì, al momento Cesena-Torres è - sigh - un evento…)