La Copp(ett)a Italia conferma: il Cesena c’è. Anche se…

Vittoria meritata, quella arpionata ieri dal Cavalluccio B a Pisa. Anche se la ‘promozione’ di Klinsmann, qualche brivido in salsa americana, lo fa venire…
26.09.2024 10:30 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
La Copp(ett)a Italia conferma: il Cesena c’è. Anche se…

Seconde (pure terze, a volte anche quarte) linee in campo. Maglie – probabilmente disegnate da qualche stilista in coma etilico e/o strafatto di sostanze oppiacee – che fanno più male di un pugno in un occhio. Orari a dir poco assurdi che non tengono minimamente conto delle esigenze dei tifosi nostrani. Stadi spesso semivuoti. Match spesso soporiferi. La Copp(ett)a Italia? A me continua a stare pesantemente sui maroni. E non soltanto perché si basa su una formula senza fascino. Non soltanto. ‘Epperò – dirà ora qualcuno – allenatori e giocatori affermano sempre in conferenza stampa che la Coppa Italia è una grande occasione per far giocare chi di solito scende meno in campo, una ghiotta occasione per andare a caccia di una sfida con qualche big, bla bla bla…’. Cazzate. Tutte cazzate. I protagonisti del calcio nostrano mentono sapendo di mentire. Almeno in provincia. Detto questo – e perdonatemi questo mio lungo preambolo – lasciatemi ovviamente rendere omaggio a questo Cesena B che, dopo aver espugnato il Bentegodi, è riuscito pure a vincere all’Arena Garibaldi. Guadagnandosi la sfida con l’Atalanta. Vittoria meritata, quella arpionata ieri pomeriggio da Antonucci & Friends all’ombra della Torre Pendente. Meritatissima. Certo, in almeno un paio di frangenti la Dea Bendata ha sorriso al Cavalluccio. Ma la band di Mignani, al cospetto della truppa guidata dall’Inzaghi ‘scarso’, non ha rubato nulla. Anzi. Il passivo per il Pisa, se sotto porta il ‘povero’ Tavsan e soci fossero stati più cinici, sarebbe potuto essere ben più pesante. Una certezza: questo Cesena, che sia campionato o che sia Coppa, può giocarsela (e vincere) con tutti. Con tutti. E sinora Mignani, in riva al Savio, ha fatto un buon lavoro. Bene così. Benissimo così. Anche se, il difficile, arriva ora. Ah, un’ultima cosa. Poi vi saluto. Non so a voi, ma a me l’annunciatissima – almeno dal sottoscritto – promozione a dodicesimo di Klinsmann ai danni di Siano, qualche brivido in salsa americana, me lo fa venire. ‘Epperò – dirà ora qualcuno – ieri Klinsmann non ha fatto danni. Anzi…’. Vero, verissimo: ieri, il figlio del mio vecchio idolo interista Jurgen, ha sfoderato una discreta prova. Ma ricordate sempre due cose. Sempre. Prima cosa: se uno arriva a 27 anni con quel (misero) curriculum, forse – e sottolineo la ‘parolina’ forse – un motivo c’è. Seconda cosa: questi personaggi (chiamiamoli così, in modo politicamente corretto) ‘sponsorizzati’ dall’Alto, non fanno mai bene allo spogliatoio. Mai. Oggi come ieri. Per chiarimenti citofonare (anche) Prestia e Ciofi. Che, due anni fa, hanno vissuto da vicino l’abominevole caso Lewis Junior.


PS 1: Quelli che… non vedono l’ora di sfidare l’Atalanta. Perché il Cesena non ha niente da perdere. E magari a dicembre ci scappa un’altra sorpresa…
PS 2: Quelli che… se ne fottono della Copp(ett)a Italia. Testa solo al campionato. E domenica bisogna battere il Mantova. Obiettivo play-off…